Economia

Squinzi, aut aut a Letta: «Il 19 risposte o appello a Napolitano»

MILANO 06 FEBBRAIO 2014 – Non si arrestano gli ultimatum e gli scambi di battute al vetriolo tra il il primo Ministro Enrico Letta e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi che – questa mattina – intervistato da Radio24 – ha lanciato un ultimatum: «Il premier Letta ha preso l’impegno ad andare il 19 febbraio in consiglio direttivo di Confindustria, portando delle soluzioni: in caso contrario gli imprenditori si appelleranno al presidente Napolitano». Lo ha affermato il presidente di Confindustria,

Squinzi ha proseguito aggiungendo: «Più che un disfattista penso di essere un realista. Il presidente Letta mi ha convocato ieri a palazzo Chigi, ci siano spiegati, gli ho presentato le nostre priorità che devono essere realizzate in tempi strettissimi. Se viene con la “bisaccia vuota” – rifacendosi alle parole di Gianni Minoli - sarebbe un problema: non ci resterebbe che appellarci al presidente della Repubblica». Il numero uno di Confindustria, inoltre, ha puntualizzato di credere «nella grande saggezza di Napolitano, che prenderà le decisioni giuste». [MORE]

Infine squinzi - riguardo a Letta - ha concluso: «Conosco bene Letta da tanti anni credo che il suo immobilismo sia determinato da una situazione politica- istituzionale piuttosto confusa», replicando alla domanda se ritenesse Letta più figlio di Andreotti o Andreatta: «Figlio di uno o dell’altro, i risultati sarebbero migliori di quelli che purtroppo si sono visti fino ad ora».

Il numero uno di viale dell'Astronomia si è soffermato anche su altri argomenti.Il numero uno di viale dell'Astronomia si è soffermato anche su altri argomenti. «Il diritto-dovere di dire chiaramente quello che serve in questo momento per far ripartire il Paese. I nodi dell'economia reale vanno affrontati subito, non abbiamo più tempo per aspettare. L'Italia è un Paese ormai da anni ostaggio di una burocrazia soffocante che assorbe le energie vitali di imprese e cittadini e ne distoglie tempo e risorse da impieghi più produttivi».

Per quanto concerne la fusione di Fiat con Chrysler: «Credo che sia positivo quello che è successo per il gruppo Fiat perché – sottolinea squinzi - finalmente c'é un'azienda italiana che investe all'estero e diventa un'azienda globale, più competitiva nel mercato globale». Per Squinzi: «Nel mercato globalizzato, le imprese devono tenere conto dei vincoli dimensionali che impone il mercato globale e quindi ò positivo che Fiat diventi una grande azienda. Marchionne poi è un grande manager, con grande capacità di gestire e una grande capacità di negoziazione».

In merito alla vertenza Electrolux, secondo il presidente di Confindustria «il problema non si risolve tagliando la metà dei salari, ma si possono trovare altre soluzioni più graduali per migliorare il costo del lavoro per unità di prodotto».
 

Rosy Merola