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MILANO, 23 MARZO 2013 - Sembra esserci un grande alone di incertezze intorno all’omicidio dell’orefice Giuseppe Veronesi, avvenuto ieri in zona Brera. Sono molte, infatti, le domande della polizia e degli inquirenti ancora senza risposta.[MORE]
I dubbi sono molteplici, a partire dalla ragione per cui le telecamere non avrebbero funzionato, fino ad arrivare alla difficoltà nel quantificare “il bottino” della rapina. Inoltre risulterebbe difficoltoso comprendere quante persone abbiano preso parte al misfatto.
L’autopsia sul corpo della vittima verrà eseguita oggi e con gran probabilità porterà con sé alcune spiegazioni intorno alle dinamiche dell’omicidio del gioielliere. In particolare, dovrebbe fornire risposte intorno al numero di colpi inferti all’uomo.
Secondo una possibile ricostruzione, l’assassino di Veronesi sarebbe rimasto dentro all’oreficeria dalle 11.45 alle 12.10. Proprio l’esteso lasso di tempo farebbe escludere l’intenzione di una rapida rapina da parte dell’aggressore.
Il rapinatore avrebbe rotto una vetrina all’interno del negozio e con un oggetto contundente trovato al suo interno avrebbe più volte colpito l’orefice, poi caduto a terra. Solo successivamente il ladro avrebbe svuotato la cassaforte senza scassinarla e afferrato alcuni gioielli della vetrina. Inoltre avrebbe messo fuori uso la telecamera del negozio.
Si tratta però ancora di ipotesi e gli inquirenti, per ottenere maggiori certezze, stanno visionando i filmati delle telecamere della via. La polizia locale sta inoltre recuperando le immagini di altri 28 dispositivi del quartiere.
Valentina Vitali
(Foto da unionesarda.it)