Cronaca
Sport&Turismo, ha pubblicato l'ultimo numero della sua storia
Pubblichiamo l'accorata lettera del direttore responsabile della rivista Sport&Turismo, che per anni è stata un punto di riferimento per molti giornalisti e per tanti amanti dello sport. A lui ed a tutta la redazione va il nostro supporto ed il nostro sostegno, il mio particolare come direttore di Infooggi, che ha avuto personalmente modo di apprezzare e stimare la rivista e le persone che vi hanno lavorato.[MORE]
Quello che è uscito il 30 di Dicembre è l’ultimo numero di “SPORT&TURISMO”. Dopo 17 anni di pubblicazioni ininterrotte, di cui 9 in allegato a “Gazzetta del Sud”, la prima e, ancora oggi, in Calabria l’unica rivista dedicata allo sport, a tutto lo sport, chiude. Lo scrivo con grande tristezza, specie pensando che sarebbero bastati appena 500 abbonamenti, al costo di 20 euro annuali (roba che, per chi fuma, significa 4 pacchetti di sigarette da bruciare in quindici giorni) per mantenere in vita uno strumento di promozione per tutto lo sport calabrese.
Pur nella consapevolezza di avere sempre lavorato con la massima professionalità possibile, “SPORT&TURISMO” non è diventato quello che noi avremmo voluto diventasse: uno strumento nella mani delle Federazioni, delle società sportive, degli atleti calabresi. Peccato. Peccato, e lo scrivo con consapevole causticità, per gli atleti calabresi. In questi anni abbiamo affrontato tantissime difficoltà per mantenere in vita “SPORT&TURISMO”, e se siamo arrivato fino ad oggi lo dobbiamo, in maniera esclusiva, ad un galantuomo che risponde al nome di Giovanni Morgante, presidente della Società editrice siciliana (che edita la “Gazzetta del Sud”), che ha continuato a reputare valido il nostro progetto, permettendoci di continuare a coltivare il nostro sogno, e a cui va il mio personale (e quello dell’intera struttura editoriale di “Komunicare”) ringraziamento.
Un’idea editoriale in cui abbiamo sempre creduto e per il quale abbiamo sempre lavorato con grande passione. Peccato che la stragrande maggioranza (per fortuna qualche eccezione, seppur rara, esiste e noi l’abbiamo conosciuta) di chi gestisce lo sport in Calabria non abbia manifestato la nostra stessa fiducia in questo prodotto e nella sua capacità di promozione. Valga ad esempio quel presidente di una Federazione regionale che è stato incapace di fornirci i numeri di telefono dei responsabile delle “sue” società sportive, nonostante le nostre reiterate, negli anni, richieste: ridicolo, se non fosse assurdo. A chi ha nuociuto questo presidente? Alla “sua” Federazione, alle “sue” società, ai “suoi” atleti (che sono ignari di questo comportamento anomalo?).
La verità è che in Calabria c’è troppa gente sbagliata a gestire (anche) lo sport. Troppa gente che manca (anche) di cultura della promozione, che manca (anche) di cultura della Comunicazione. La scarsa capacità di comprendere la necessità di Comunicare è, in verità, una costante che riguarda molti ambienti della società calabrese, e lo sport (abbiamo potuto constatarlo di persona) non fa eccezione. Anzi, se possibile, in questo ambito la deficienza (intesa come “mancanza”, “carenza”, meglio precisare) è ancora più grave. Il nostro gruppo, “Komunicare”, sempre con “Gazzetta del Sud”, edita, già da oltre un anno e mezzo, un’altra rivista, “Salute&Sanità”, dedicata alla medicina: la partecipazione dei medici è altissima, il loro interesse smisurato. E non mi si dica che l’interesse c’è perché c’è una promozione per il medico stesso, perché la stessa motivazione si sarebbe potuta addurre per le Federazioni sportive.
La grande differenza tra i due “protagonisti” delle due riviste, vale a dire i medici e gli sportivi, sta, secondo me, in una parola: “cultura”, nel senso più ampio possibile. Per concludere, pare che si comprenda il valore di un bene solo quando lo si perde. Dubito, avendoli conosciuti in questi 17 anni di lavoro giornalistico, che la maggior parte delle Federazioni, delle società sportive, degli atleti, dei massimi vertici dello sport calabrese abbiano questa sensibilità e proveranno questo rammarico. Ma, se mi sbagliassi e qualcuno si sentisse colpito da quanto ho scritto, sarebbe già un grande risultato di cui andrei fiero.
Mario Tursi Prato
Direttore responsabile“Sport&Turismo”