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Spiritualità e medicina si incontrano nell'ultima conferenza-dibattito del Festival d'Autunno

CATANZARO, 12 NOVEMBRE 2014 - C'è chi si è addirittura spinto così avanti da definire, quello tra spiritualità e medicina, "l'incontro del secolo", intitolando così un libro che ha venduto migliaia di copie. L'autore è Peter Roche de Coppens, il quale ha dedicato gli ultimi 50 anni della sua vita agli studi di spiritualità.

L'argomento è di grande coinvolgimento, ecco perché Antonietta Santacroce, direttore artistico del Festival d'Autunno, ha voluto che l'ultimo degli incontri organizzati parallelamente agli spettacoli - dopo aver investigato il rapporto tra spiritualità e comunicazione e spiritualità e media - fosse dedicato proprio a questo tema. Con l'obiettivo di fornire una chiave di lettura capace di superare ogni preconcetto, in un senso o nell'altro. E, infatti, i protagonisti dell'evento fissato per le ore 18 di venerdì 14 novembre, nella sala Concerti di palazzo De Nobili, esporranno punti di vista diversi. E non è detto che non ne verrà fuori una sorprendente sintesi .

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Toccherà al giornalista e scrittore Mauro Anselmo,responsabile della cultura a Panorama, introdurre il dibattito, presentando, per grandi linee, la biografia del beato Luigi Novarese. "Lo spirito che cura il corpo" è il titolo del volume scritto dal giornalista che ripercorre l'opera "dell'apostolo dei malati", come veniva definito monsignor Novarese. Un uomo che dialogò senza complessi con la medicina, provando la validità terapeutica della motivazione spirituale nella cura del malato. Perché prima di consacrarsi a Dio, da bambino, fu affetto da una tubercolosi ossea all’anca che gli procurò dolori lancinanti. E in questa fase comprese che la spiritualità è un’esperienza interiore. “Egli – scrive nel suo libro Mauro Anselmo – si oppose decisamente ai pregiudizi che assegnavano al sofferente un ruolo passivo e rivoluzionò la pastorale della salute, rendendo gli ammalati protagonisti di un apostolato di tipo nuovo, insegnando loro le cose che aveva imparato nella sua esperienza di infermo”.

In questi anni, si è molto discusso sulla spiritualità in oncologia e non pochi medici hanno dimostrato come gli aspetti spirituali si intersecano in tutte le fasi del trattamento oncologico. Più in generale, in tanti hanno rilevato l’interazione tra il fattore psichico e il fattore fisico, evidenziando una ricaduta sull’evolversi della malattia.
A portare un contributo alla discussione, anche chi lotta ogni giorno con il cancro: le testimonianze dirette di gente che si misura con la sofferenza. E lo fa con grande forza perché, al di là di qualsiasi credo, ciò che conta è preservare il prezioso bene della vita.

Un appuntamento, quello di venerdì 14, che chiude il mini-ciclo delle conferenze-dibattito del “Festival d’autunno”: eventi molto apprezzati dal pubblico che hanno impreziosito la rassegna, stimolando la riflessione e il confronto su temi di grande attualità.

Fonte (Festival d’Autunno)