Cronaca
Spiagge ancora depredate in Sardegna
OLBIA TEMPIO, 11 luglio – Una delle perle italiane per il turismo estivo per eccellenza, resta sempre la Sardegna. Acqua limpida e spiagge bianche sono le condizioni che l’isola offre ai suoi visitatori, italiani e non. Proprio la particolarità della sabbia bianchissima e delle pietre e conchiglie che si possono ritrovare nella sua estensione, rendono ancora la riviera sarda soggetta a ruberie.
Tre esemplari di Pinna Nobilis, conchiglie e frammenti di Posidonia, sono stati rinvenuti ieri sera, alle 21 circa, al porto di Olbia - Isola Bianca, dalla Security dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna. Durante dei controlli di routine sui mezzi in imbarco, alcuni agenti della security, hanno fermato e segnalato alle autorità competenti una famiglia di turisti tedeschi in partenza per Livorno, nel corso dell'ispezione, sono state rinvenute tre esemplari di nacchere di mare, una scatola con delle conchiglie e diversi esemplari di Egagropili, ossia agglomerati di Posidonia essiccata dalla forma sferica. Un fenomeno, dall'apparenza innocuo, ma già dallo scorso anno, ha fatto registrare sequestri di decine di chili di sassi, sabbia, conchiglie e specie protette come la Pinna Nobilis. Già qualche mese fa, con l’arrivo del primo caldo e dei primi turisti, nell'aeroporto di Cagliari, sono stati fermati dei viaggiatori che nascondevano tra i bagagli un ingente bottino: circa 280 chilogrammi di materiale prelevato dai litorali più belli della Sardegna sud orientale, in particolare Villasimius.
Laura Fantini
fonte immagine portalekenia.net