Economia

Spending review: Sotto esame circa 100 mld di spesa

MILANO, 28 MAGGIO 2012- Secondo quanto affermato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, "La massa di spesa che oggi è sotto attenzione della spending review ammonta a circa un centinaio di miliardi di euro, diviso tra Stato, enti previdenziali, regioni ed enti locali; è la parte di spesa che è stata valutata come potenzialmente aggredibile nel breve periodo".

Tuttavia, dopo aver dichiarato ciò, Giarda ha specificato anche che i suddetti 100 miliardi rappresentano "la parte che è stata valutata come potenzialmente aggredibile nel breve periodo, ma se si guarda più lontano si può intervenire su almeno 300 miliardi". Inoltre, il ministro ha aggiunto che il governo si sta "dedicando un po' all'uno e un po' all'altro di questi potenziali ambiti di intervento. Tutto il settore pubblico, dallo stato fino all'ultimo dei comuni, tutto il Paese non si è ancora adattato alle nuove condizioni". [MORE]

Il ministro evidenzia che il nostro, "E' un Paese che, un po' per sfortuna, un po' per nostra incapacità, da quasi dieci anni non cresce più, è come una famiglia i cui redditi rimangono stabili nel tempo. Secondo il ministro, quindi, non ci sono posti o sezioni dove si annidano sprechi maggiori, è tutto il comparto che va rivisto e analizzato; naturalmente alcuni aggiustamenti si possono fare nel breve periodo e ce ne sono altri che richiedono cambiamenti robusti, modifiche delle regole di vita e delle abitudini".

Per Giarda, "Si tratta di guardare alle voci di spesa per portare alla luce gli sprechi, le inefficienze, gli interventi che facevamo prima e che oggi sono più costosi e comportano oneri e questioni che non possiamo più affrontare per le mutate condizioni del nostro modo di vivere, di essere. Occorre spendere meglio i soldi che abbiamo a disposizione e cercare di spenderne meno dove non è proprio necessario, rinunciare ad acquisti, a spese che prima facevamo quando avevamo un po' più di soldi".

Conclude il ministro, "Gli obiettivi di questa revisione della spesa sono quelli di consentire al cittadino di pagare qualche tassa in meno e al governo e al Paese di emettere qualche titolo del debito pubblico in meno rispetto a quanto stiamo facendo adesso".