Spending review: tagli e aumento dell'Iva da luglio 2013. Salvi i mini-ospedali e le Province
Politica Lazio

Spending review: tagli e aumento dell'Iva da luglio 2013. Salvi i mini-ospedali e le Province

giovedì 5 luglio, 2012

ROMA, 05 LUGLIO 2012 - La bozza del provvedimento per la spending review è approdata in Consiglio dei ministri questo pomeriggio. Le prime indiscrezioni danno un quadro leggermente diverso rispetto a quello delineatosi nei giorni scorsi. Fra i 17 articoli della bozza infatti non ci sarebbe il taglio degli ospedali con meno di 80 posti letto, né il taglio delle Province, mentre il temuto aumento dell’Iva è previsto dal primo luglio 2013.

Il decreto, che verrà votato alla Camera il 31 luglio prossimo, nelle bozze circolate alcuni giorni fa prevedeva il tanto atteso taglio del numero delle Province. Nella bozza attuale il taglio non è presente ma l’esecutivo assicura che verrà introdotto nel prossimo decreto, probabilmente ad agosto. Anche i piccoli ospedali possono tirare un sospiro di sollievo. Nei giorni scorsi circolava la notizia che i mini-ospedali con meno di 120 posti letto sarebbero stati chiusi, stamattina invece si prevedeva la chiusura degli ospedali aventi meno di 80 posti letto, ma il profondo dissenso delle Regioni e dello stesso ministro della Salute hanno portato a eliminare il taglio dalle voci del decreto.[MORE]

L’Iva aumenterà dal primo luglio 2013, mentre dal 2014 è previsto un rincaro dello 0,5%. L’obiettivo del governo è principalmente quello di evitare l’aumento di due punti dell’Iva, nella bozza sono infatti indicate alcune misure che dovrebbero permettere di eliminare l’aumento con la prossima legge di stabilità. La crociata contro l’aumento dell’Iva è condivisa dal leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani, che però non condivide molti punti della bozza, in particolar modo i tagli previsti per la sanità, l’istruzione e gli enti locali. Ieri, durante la conferenza stampa con Angela Merkel, Monti aveva già risposto ad alcune domande sulla spending review. Secondo il premier i tagli previsti nel decreto sono frutto di un’analisi accurata della situazione italiana, sono soprattutto necessari. Perplessità giungono però anche dal Quirinale, Monti infatti era salito al Colle per illustrare il dl al presidente Napolitano che ha espresso alcuni dubbi, soprattutto per quanto riguarda i drastici ridimensionamenti dei finanziamenti all’istruzione e alla ricerca. La bozza prevede infatti un taglio di ben 200 milioni di euro per le università pubbliche a partire dal 2013. In totale contrasto con questa sforbiciata è il finanziamento di 200 milioni da concedere alle scuole private, mentre le università private riceveranno 10 milioni. Per quanto concerne il diritto alla studio, ammonta a 90 milioni l’incremento del Fondo di intervento integrativo per la concessione di prestiti d’onore e per le borse di studio, che saranno ripartiti tra le regioni. Infine, a partire dal 2013, sono previsti 103 milioni di euro per garantire l’acquisto di libri scolastici da distribuire gratuitamente agli studenti.

Importante è la riduzione degli stanziamenti per le politiche dei ministri senza portafoglio e dei sottosegretari, ciò comporterebbe una riduzione della spesa pubblica pari a 20 milioni euro per il 2013 e addirittura 40 milioni per il 2014. Sono anche previsti ridimensionamenti per le spese di Palazzo Chigi, che saranno ridotte di 5 milioni nel 2012 e dal 2013 di 10 milioni.

Nel dl trovano posto anche gli esodati, per loro infatti è previsto un aumento di 55.000 unità di lavoratori esodati salvaguardati. Nell’attuale decreto sono previste quattro categorie di interessate, una di queste evidenzia, tra l’altro, una riapertura, per un massimo però di 1.600 lavoratori, rispetto al precedente decreto. Gli armamenti invece non subiranno il taglio di 100 milioni di euro previsto per il biennio 2013-2014, le missioni militari saranno quindi rifinanziate. È stato anche cancellato il taglio di 10 milioni previsto per il fondo per le vittime dell’uranio impoverito.

Per ciò che riguarda le utilities pubbliche, la riduzione dei Cda non riguarderà le società a partecipazione pubblica che erogano dei servizi per i cittadini, di conseguenza per società come l’Enel e l’Alcea non ci sarà alcuna stretta. In ambito pubblico sono previste le pagelle dei dipendenti, una vera e propria "valutazione organizzativa e individuale dei dipendenti pubblici”. Anche gli enti locali subiranno delle forti batoste, in particolar modo a causa della riduzione del personale, nella bozza si legge che entro il 2012 verranno stabiliti "i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente".

Tagli anche ai contributi previsti per le televisioni e le radio locali, già dal 2013 saranno infatti ridotti di 30 milioni di euro. Sono infine previsti 9 milioni di euro da destinare all’Emilia, quindi alle zone colpite dal terremoto, mentre altri 9 milioni di euro saranno da destinare per gli interventi dovuti alle eccezionali condizioni climatiche del febbraio 2012.

(foto da www.polisblog.it)

Laura Lussu
 


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