Cronaca
Sparatoria a Napoli: la guerra degli innocenti
NAPOLI, 7 MAGGIO - L’ennesimo tragico incidente che ha visto, ancora una volta, degli innocenti coinvolti in una guerra che non ha fazioni, non ha vincitori ma solo una marea di vittime di cui, la prima, una nazione. Non si tratta solo di una regione o poche, come si vuole far credere, ma di un’intera nazione malata, macchiata da una malattia che assume diverse forme e nomi ma che, da nord a sud, sta lasciando un’Italia in ginocchio, stremata. Ne sono una prova le 43 ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri di Monza e la guardia di finanza di Varese ne confronti di amministratori pubblici e imprenditori accusati di aver favorito un’associazione di tipo mafioso. Ne sono la prova i due proiettili indirizzati a Salvatore Nucaro che hanno colpito, però, una donna e una bambina.
Una bambina di quattro anni, tragicamente ferita da un proiettile tra le via di napoli, ha dato vita alla manifestazione “disarmiAMO Napoli” in cui ha camminato anche Antonio Piccirillo, figlio di un boss. Un messaggio da ricordare, da portare avanti, quello del ragazzo “Le persone perbene sono quelle che rispettano gli altri e i camorristi non rispettano nessuno”.
La bambina ora, da quanto si legge nel bollettino medico diramato dall’ospedale Santobono di Napoli “è stabile, ma persistono le condizioni di criticità”.
"È un umanità in guerra. La bambina è stata ferita a Napoli perchè i camorristi si sparano come in guerra”. Le parole di Saviano a Che Tempo Che Fa sintetizzano una situazione grave, allarmante ma stabile: una guerra perpetua, un fiume di vittime, un paese in lacrime per tutti gli innocenti che ne sono stati succubi.