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Sparatoria a Orlando: il killer cercava su facebook reazioni in tempo reale

ORLANDO - Omar Mateen, autore della strage di Orlando del 12 giugno 2016, avrebbe ricercato sui social le parole "Pulse" e "shooting" durante la sparatoria per sapere se in rete si parlasse già del suo gesto e per tentar di capire la posizione degli agenti dell'Fbi, così da poterne prevenire l'irruzione.

Secondo delle indiscrezioni, precedentemente alla strage, Mateen avrebbe comunicato a dei colleghi di voler divenire "un martire", sebbene, dopo aver ammesso di aver usato quelle frasi, abbia riferito agli agenti dell’Fbi di averlo detto perché era arrabbiato con i colleghi.[MORE]

L'uomo, che aveva due licenze che gli permettessero di portare in qualsiasi momento due armi con sé, al momento della sparatorio aveva appresso di se un fucile d'assalto ed una pistola glock. Si tratterebbe di armi che sul lavoro non avrebbe potuto usare.

L'Fbi indaga sull'ipotesi che Omar Mateen possa essere stato altre volte al Pulse, tentando di capire se frequentasse il locale al fine di pianificare l'attentato o piuttosto che per la ricerca di relazioni omosessuali.

(Foto da heavy.com)

Riccardo Rusconi