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Sparatoria a Monaco, il killer è un diciottenne tedesco-iraniano. 9 morti, suicida il killer
MONACO, 23 LUGLIO 2016 - Ha ucciso nove persone e ne ha ferite 16, di cui tre verserebbero in gravi condizioni. È questo il bilancio della strage perpetrata nel pomeriggio di venerdì 22 luglio a Monaco di Baviera in un ristorante McDonald's e poi in un affollato centro commerciale della periferia nord della città. Il killer, un tedesco-iraniano di 18 anni, è stato inseguito dagli agenti e si è suicidato sparandosi alla testa, a circa un chilometro dal centro commerciale "Olimpia", dove ha completato il massacro.
L'autore della sparatoria "è un ragazzo di 18 anni nato in Germania da famiglia con origini iraniane, che ha agito solo e che si è tolto la vita a un chilometro dal luogo della strage. Non era noto alle forze dell'ordine", ha dichiarato il comandante della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, nel corso di una conferenza stampa svoltasi durante le prime ore del mattino di oggi. Non è ancora chiaro se il gesto sia riconducibile al terrorismo islamico, ma il capo della polizia assicura che maggiori dettagli della vicenda potranno essere approfonditi a seguito di un'inchiesta. Sarebbero stati raccolti già molti elementi utili alle indagini.[MORE]
Al momento, sembrerebbe esclusa l'ipotesi che il killer abbia avuto dei complici e che vi siano altri attentatori, nonostante in un primo momento è stato dichiarato che un'auto è partita a tutta velocità con tre persone a bordo.
Una giornata di lutto nazionale è stata proclamata per oggi in Baviera, in memoria delle vittime dell'attentato di Monaco, dove la situazione sembra essere tornata alla normalità soltanto alle due del mattino quando è stato revocato l'invito ai residenti di non uscire dalle proprie abitazioni. E' previsto in giornata il comitato interministeriale federale per la sicurezza.
Secondo quanto appreso dalla testata Bild, il diciottenne autore della strage di Monaco viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt. Intorno alle due del mattino la casa del killer è stata perquisita dalle forze dell'ordine. Il padre, da quanto riferiscono i media locali, è stato portato presso la caserma di Monaco per essere interrogato. Sembrerebbe, che alla base dell'efferato gesto, possano esserci disagi psichici dovuti ad atti di bullismo subiti in passato dal killer.
Stando alle dichiarazioni di Andrae, non "ci sarebbe nessuna prova" che l'autore della strage sia stato in passato vittima di bullismo. Nel corso della conferenza stampa, il capo della polizia ha asserito che durante la perquisizione presso l'abitazione del ragazzo non è stato trovato materiale riconducibile all'Isis. Pare sia stata trovata, però, documentazione su stragi avvenute nel passato.
Luigi Cacciatori
Immagine da skytg24.it