Estero
Sparatoria a Liegi, l'assalitore aveva già ucciso un uomo la sera prima della strage
LIEGI, 30 MAGGIO – Benjamin Herman, il responsabile della sparatoria di Liegi, costata la vita a due agenti di polizia e a un giovane studente universitario di 22 anni, la sera prima della strage aveva compiuto un altro omicidio. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno belga, Jan Jambon, nel corso di un intervento a radio Bel Rtl.
Il corpo della vittima è stato ritrovato in un’abitazione di Marche-en-Famenne, a 50 km da Liegi. Si tratterebbe del trentenne Michael Wilmet, un ex detenuto che Herman conosceva. Secondo la tv pubblica Rtbf, Wilmet sarebbe stato ucciso a colpi di martello e l’arma sarebbe poi stata ritrovata dalla polizia nell’auto di Herman a Liegi.
Da quanto riportano i media locali l’assalitore, che ieri ha fatto ripiombare in Belgio l’incubo di attacchi terroristici, si sarebbe radicalizzato in carcere.[MORE]
“L’obiettivo dell’assassino era attaccare la polizia, perché è quello che ha fatto sin dall’inizio”, ha dichiarato il capo della polizia di Liegi Christian Beaupère. Al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che Herman fosse in contatto con la rete di un reclutatore islamista. Più cauto e inneggiante alla prudenza il ministro Jambon, che chiosa: “Ci sono elementi ma anche contro-elementi che possono far parlare di terrorismo per la strage di ieri a Liegi, ma dobbiamo aspettare i risultati dell’inchiesta”.
Nel mentre, la procura federale ha confermato che il killer di Liegi ha urlato più volte ‘Allah Akbar’ durante l’offensiva. Al grido di ‘Allah Akbar’, Herman ha aggredito e ucciso a sangue freddo le due agenti per poi tornare a pronunciare la frase una seconda volta uscendo dal recinto della scuola dove aveva preso in ostaggio una donna, prima di essere abbattuto dalla Polizia.
Luigi Cacciatori