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Soveria Simeri celebra l'oro verde: inaugurato il Museo dell'Olio

SOVERIA SIMERI, 14 DICEMBRE 2015 - L'appena trascorsa domenica mattina soveritana è diventata l'occasione giusta per un tuffo nel cassetto dei ricordi, dove riaffiorano le origini e traggono ancor più senso le tradizioni. Se per molti la campagna olivicola è sinonimo di fatica, per gli stessi è appuntamento irrinunciabile, vuoi per la necessità familiare di riempire “'u combidu”, la riserva di olio d'oliva sufficiente per l'anno a divenire, vuoi per ristabile il contatto con la madre terra. E questo autentico contatto è, era e rimarrà, la più grande ricchezza per questa porzione d'Italia baciata dal Sole e dal clima mite, il Mezzogiorno culla ideale dell'ulivo, Mezzogiorno che regala, ogni anno, il prezioso oro verde ai suoi figli. E alla sua celebrazione è stato dedicato il Museo dell'Olio di Soveria Simeri, che mette in mostra la macchina produttiva dell'olio d'un tempo: un vecchio frantoio rimesso a nuovo e regalato alla gente, a chi più anziano può raccontare fatiche antiche e chi più giovane, con ammirazione, può comprendere la preziosità del dono degli ulivi. All'inaugurazione presenti le Autorità religiose della piccola comunità catanzarese, le Autorità civili dell'Amministrazione Comunale, i Sindaci dei Paesi limitrofi, oltre che il Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno.

[MORE]Don Giuseppe Biamonte, pastore della Parrocchia di Soveria Simeri, ha portato la sua benedizione: “Gesù stesso volle essere chiamato 'figlio del carpentiere'. Trasformò la fatica umana in fonte di benedizione. Benedico quanti verranno a visionare questo luogo esempio della attività manuale e dei doni del Signore attraverso l'umano ingegno”. Al primo cittadino soveritano, Aldo Carmine Olivo, gli onori di casa e l'onere dei ringraziamenti: “Ringrazio le autorità civili per la collaborazione in ogni iniziativa, consci che da soli non si va da nessuna parte. Non è una struttura comunale, ma ringraziamo i proprietari che ci hanno dato la possibilità per 20 anni di gestirlo. Volevamo condividere questa struttura anche e soprattutto per incentivare il turismo culturale e quello studentesco, di cui abbiamo bisogno”.

Il Presidente dell'Amministrazione Provinciale, Bruno, ha rimarcato l'importanza di eventi simili, che indicano la via di uno sviluppo solidale ma soprattutto rurale, sviluppo perfettamente integrabile con la natura, un patrimonio inestimabile che questa terra non ha ancora, del tutto, saputo cogliere. Afferma Bruno: "Iniziativa di grande socialità, ennesimo esempio di grande solidarietà tra istituzioni che serve ai nostri territori per essere sempre più forti (il Sindaco Olivo ha, infatti, ribadito le sinergie con i rappresentanti dei comuni di Sellia e Zagarise, che hanno già avviato percorsi per la valorizzazione dell'oro verde, ndr). Eccezionale idea”, continua il Presidente, “di aprire questo museo che è un vecchio frantoio, per ricordare a tutti noi che la nostra origine, dal punto di vista economico, è l'olio, perchè è attorno all'olio che sì è costruita la storia della nostra economia rurale. Ed attorno al frantoio si costruiva la socialità dell'epoca. Peccato, però, cari Sindaci, che non riusciamo a valorizzare questa risorsa e farla diventare un vero volano per lo sviluppo reale del nostro territorio: dobbiamo pensare che anche dentro i Fondi Comunitari ci siano delle risorse che vanno investite per rilanciare questa produzione e farla divenire eccellenza. Non abbiamo bisogno di ulteriore industrializzazione”.

Ha partecipato all'incontro anche Giuseppe Mangone, da sempre in prima linea nell'azione di valorizzazione dell'agricoltura nostrana. Oltre alla veste istituzionale, per lui l'emozione di giocare in casa, essendo "cresciuto convivendo con il profumo dell'olio che regalava quel vecchio frantoio, nei mesi della campagna olivicola". “Dobbiamo vivere di questo nei nostri territori rurali.”, dirà Mangone, “Guai a noi se non manteniamo ciò che eravamo. Riproporre ai bambini di oggi queste cose significa salvaguardare la storia e la cultura: un popolo che non ha radici, storia, cultura e tradizioni, sicuramente è un popolo che non vive, non ha futuro. Siamo una Regione che viveva così l'olivicoltura qualche decennio addietro, ma che oggi ha saputo fare passi avanti ed esportare in tutto il mondo olio extravergine”. A ribadire il concetto Don Andrea Bruno, Parroco Emerito della comunità, per 44 anni guida spirituale di Soveria Simeri: “A riguardo Giovanni Guareschi, autore del libro da cui è tratto il cult Don Camillo e Peppone, ha un pensiero molto significativo: “Guai a quella generazione che ignora il passato, perchè semina non sulla terra ma sul cemento. Ed il seme nel cemento non può attecchire. Rivolgo i miei complimenti a chi si è prodigato per riesumare questa testimonianza storica”. Per l'occasione, l'anziano sacerdote ha coniato un aforisma: “Quando l'economia si chiama olio, la nostra Regione ha il monopolio!”. Un augurio per Soveria Simeri, la Calabria ed il Mezzogiorno tutto.