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Sorridere nella giornata mondiale della felicità
MILANO, 20 MARZO 2013- È forse bene ricordare che, al di là di tutto- al di là cioè delle notizie poco incoraggianti che arrivano dal Colle, dall'Estero, dalle borse internazionali- oggi, 20 marzo, ultimo giorno di inverno si spera, si festeggia la Giornata Mondiale della Felicità, quella cosa che in molti non ricordano più nemmeno cosa sia e che tanti altri si affannano a rincorrere ogni santo giorno.[MORE]
Un invito alla gioia che viene dall'Onu e dall'Unesco e che sembra stridere con i bollettini cui ultimamente ci siamo abituati. Sorridere, insomma, in barba a crac, fallimenti finanziari, instabilità politiche, scandali di ogni tipo. Per alcuni suonerà ridicolo, per altri incoraggiante, qualcun altro ancora- pensiamo al filosofo Gianni Vattimo interrogato in merito alla Giornata della Felicità da Lettera43- scoppierà in una fragorosa risata.
D'altra parte ogni giorno si festeggia qualcosa, in un paradosso che comincia a suonare logoro. Dalla Salute, alla Metereologia, all'Acqua, l'elenco è davvero lungo e scade spesso nel grottesco. Come se tutto, ma proprio tutto, si risolvesse con una giornata 'dedicata a' e tutti ci sentissimo sollevati dalla circostanza per cui un dato giorno dell'anno ci si ricorda di una precisa cosa che dovrebbe starci a cuore per tutti i restanti 365. È un po' il paradosso di quegli innamorati che si omaggiano solo a San Valentino, di quelle donne che son ricordate tali solo l'8 marzo, di quei papà che pretendono un 'ti voglio bene' il 19 marzo, perché per il resto la routine distrugge ogni sentimentalismo nei loro confronti. Francamente, di felice in tutto questo c'è ben poco e risultano davvero sorpassati gli 'almeno questo'.
Emmanuela Tubelli