Soppressione del Corpo forestale, a Giugno l'udienza alla Corte Costituzionale
Cronaca Calabria

Soppressione del Corpo forestale, a Giugno l'udienza alla Corte Costituzionale

mercoledì 7 febbraio, 2018

COSENZA, 7 FEBBRAIO 2018 - Il 5 giugno prossimo sarà discussa, dinanzi alla Corte Costituzionale, la questione di legittimità sulla soppressione del Corpo Forestale dello Stato e il conseguente assorbimento del suo personale nell'Arma dei Carabinieri. [MORE]

Lo rende noto l'avvocato Egidio Lizza, esperto di diritto internazionale ed europeo, che difende dinanzi alla Corte Costituzionale e al Comitato europeo dei diritti sociali gli ex Forestali.

"Con una eccezionale celerità - commenta l'avvocato Lizza - a distanza di un solo anno e mezzo dalla vituperata riforma che ha cancellato il Corpo forestale il 5 giugno saremo di fronte all'unico giudice che può decidere se sia stata legittima la scelta di militarizzare settemila dipendenti civili dello Stato e di cancellare un Corpo di polizia ad elevata specializzazione per la tutela dell'ambiente e dell'agroalimentare. Sapremo se la riforma sia compatibile con la nostra Costituzione ovvero se, come crediamo, abbia calpestato illegittimamente i diritti e le libertà fondamentali di leali servitori dello Stato, non facendo altro che aumentare i costi e spacchettando competenze e funzioni, prima unite in capo al glorioso Corpo Forestale, rendendole oggi meno efficaci".

A sollevare la questione di costituzionalità è stato il Tar di Pescara, con un'ordinanza del 17 agosto scorso.

Uno dei decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione, nota come Legge Madia, ha disposto la soppressione del Corpo Forestale, la divisione delle sue funzioni tra diverse amministrazioni dello Stato e il transito obbligato della maggior parte degli ex Forestali nei Carabinieri. Contro tale decisione sono ricorsi migliaia di appartenenti al Corpo Forestale dello Stato, con contenziosi davanti a tutti i Tar italiani.

La Corte Costituzionale, dunque, dovrà valutare se la riforma sia contraria alla "libertà di autodeterminazione" degli appartenenti al Corpo Forestale, nonchè valutare anche se il Parlamento, nel delegare la riforma al Governo, non sia intervenuto in modo troppo indefinito e generico.

"Attendiamo fiduciosi la decisione che riguarderà i membri del Corpo Forestale ma non solo - conclude l'avvocato Lizza - in quanto la questione coinvolge i diritti e la libcorpoertà di ogni dipendente dello Stato e di ogni cittadino, costituendo questa riforma un pericoloso precedente in presenza del quale, qualsiasi Governo potrà un giorno o l'altro imporre che chiunque, senza averlo liberamente scelto, debba essere chiamato alle armi".

Daniele Basili

immagine da ilrestodelgargano.it


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