Politica

Soppressione Corte d'Appello: cresce il fronte di resistenza

POTENZA, 6 OTTOBRE 2014 - Risale a poche ore fa la decisione della Camera penale di Basilicata di proporre la creazione di un comitato atto a contrastare l'ipotesi di soppressione della Corte d'Appello di Potenza. Con la nuova proposta di legge sulla geografia giudiziaria, che il Guardasigilli, Andrea Orlando, potrebbe portarla all'esame del Consiglio dei ministri già il prossimo 15 ottobre, cambierebbe l'assetto territoriale dei distretti di Corte d'Appello, a scapito della posizione lucana.

Un nuovo scossone per la realtà giurisdizionale regionale, che lo scorso anno ha dovuto lottare contro la soppressione dei Tribunali di Lagonegro e Melfi, riuscendo a preservare dei due solo il primo, ora si trova davanti questa nuova sfida. La nuova legge andrebbe a cancellare i confini regionali, di modo che le corti non risponderebbero più a criteri geografici (o al numero di Tribunali che compongono il distretto) ma a canoni di popolazione ed ampiezza della superficie servita.
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L'idea della Camera penale di Basilicata è quella di realizzare, attraverso l'operato del comitato, "un documento tecnico-contabile da inviare al Governo e al Ministro della Giustizia", per dimostrare l'errore della soppressione, ed organizzare un convegno interregionale per sensibilizzare le popolazioni e le istituzioni sull'argomento.

L'iniziativa si assomma alle tante mobilitazioni di vario ordine che da mesi interessano la regione. Anche l'Amministrazione potentina, nel consiglio comunale del 15 settembre scorso, ha fatto sentire forte la sua voce contro una serie di operazioni che sembrano mirate allo smembramento della regione. Lo stesso sindaco De Luca sostiene che "Perdere la Corte d’Appello farebbe diventare Potenza un paesino e la Basilicata una regione marginale, pronta a essere accorpata". E per contrastare queste azioni si pensa anche a gesti clamorosi, come una dimissione di massa dei consiglieri comunali.

(fonte immagine www.giuseppegiuzio.com)

Giuseppe Puppo