Cultura e Spettacolo

Sono iniziati gli "esami clinici" sullo stato di salute dei Bronzi di Riace

REGGIO CALABRIA - Prosegue con successo l'operazione di restauro e valorizzazione dei Bronzi tra tecnologie innovative e percorsi didattici interattivi.
Disponibili i primi risultati della campagna diagnostica condotta dall'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.

I Bronzi di Riace non vanno in vacanza. Sono infatti entrate nel vivo in questi giorni le importanti operazioni di diagnosi delle due statue simbolo della Magna Grecia, temporaneamente collocate all'interno del laboratorio di
restauro allestito presso il Salone Monteleone di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria.[MORE] Resta attivo anche nel mese di agosto, dunque, il laboratorio diretto da Pasquale Dapoto, Archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e affidato alla responsabilità di Roberto Ciabattoni e Paola Donati dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, rispettando così il calendario
dei lavori stabilito per riportare entro marzo 2011 le due statue all'interno del restaurato Museo della Magna Grecia.
Proprio in queste ore è in corso un nuovo importante sopralluogo per la mappatura di definizione delle zone dei Bronzi che saranno interessate dall'integrazione dell'indagine gammagrafica prevista per il prossimo settembre, ad opera dell'ing. Maurizio Salustri della Metalcontrol di Palermo.
Domani, invece, verrà posizionata la strumentazione elettronica per il monitoraggio a distanza del microclima interno ed esterno sulla superficie delle due statue: con un collegamento in remoto, tale strumentazione,
collocata in maniera definitiva, consentirà a tecnici e restauratori dell'ISCR un costante controllo a distanza in tempo reale dei parametri interessati.
Gli strumenti saranno connessi a un sistema di allarme: qualora dei valori legati a temperatura, umidità o luce superassero le soglie di sicurezza, gli addetti ai lavori saranno avvisati tempestivamente tramite comunicazione
elettronica automatica (sms, e-mail, telefonata registrata). Inoltre, da settembre i dati di questo monitoraggio, opportunamente trattati, saranno resi disponibili sul sito internet www.bronzidiriace.org.
Sempre in questi giorni sono in fase di realizzazione le controforme in materiale composito (carbonio e kevlar) che verranno utilizzate per l'appoggio dei Bronzi nelle prossime fasi di restauro e per garantire la sicurezza
nelle piccole operazioni di movimentazione che dovessero rendersi necessarie durante la lavorazione.
Le controforme verranno eseguite a calco su due prototipi in resina delle statue, in scala 1:1, creati a loro volta con i dati ottenuti da una scansione laser tridimensionale.

L'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma ha inoltre reso noti i primissimi esiti delle analisi chimiche, delle indagini gammagrafiche e degli studi colorimetrici effettuati nei mesi scorsi nell'ambito delle operazioni di manutenzione programmata preliminare al restauro conservativo vero e proprio.
La relazione completa verrà presentata al pubblico a settembre (in allegato un'anticipazione sintetica dei risultati).

Questi interventi, nati da esigenze di natura conservativa, rappresentano una straordinaria occasione per conoscere più da vicino la storia dei due capolavori, nel tentativo di sciogliere alcuni nodi sui quali esperti di
archeologia e arte antica dibattono ormai da tempo: da dove provengono queste due statue? Qual è la loro origine? Quale destino le ha unite nella stiva della nave con la quale salparono prima di essere travolte da un
naufragio?
Per vivere da vicino queste suggestioni, durante tutta l'estate, dunque, e fino a marzo 2011, i visitatori continueranno ad avere la straordinaria possibilità di seguire dal vivo le fasi di questo eccezionale restauro. L'iniziativa di lasciare il laboratorio di Palazzo Campanella aperto al pubblico, che può quindi vedere i restauratori all'opera attraverso una vetrata, ha già riscosso un grande successo: dal primo gennaio al 31 luglio, infatti, sono state quasi 80.000 le persone che hanno visitato il laboratorio, di cui circa l'80% adulti e il 20% ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori.
In questo modo il restauro dei Bronzi, un valore per la Calabria, rimane aperto a tutta la comunità, rendendo partecipi turisti e soprattutto abitanti della regione, da sempre profondamente legati alle due statue da un
sentimento di appartenenza collettiva.
Grande successo anche per il sito web www.bronzidiriace.org, in continuo aggiornamento, che permette di seguire passo passo, da ogni parte del mondo, le fasi di questa operazione e di conoscere le scoperte che le indagini di restauro portano alla luce.
L'operazione di restauro "aperto" dei Bronzi di Riace è dunque un segnale forte, per la Calabria e per il Paese, non solo di investimento nella cultura da parte della Pubblica Amministrazione, ma anche soprattutto di
valorizzazione di un patrimonio che parla delle nostre radici più profonde e che può aiutarci a comprendere meglio la nostra contemporaneità.


Informazioni utili


Apertura al pubblico del Laboratorio di restauro e della mostra
fino a marzo 2011
Palazzo Campanella | Sede del Consiglio regionale, Reggio Calabria
Tutti i giorni (domenica e lunedì compresi) | dalle 9.00 alle 19.30 ; Sabato| dalle 9.00 alle 22.30
Ingresso gratuito
Per prenotare le visite guidate al Laboratorio e alla mostra numero verde
800985164
www.bronzidiriace.org

Contatti per la stampa
Trivioquadrivio
Lara Facco, facco@triq.it - cell. 39 349 2529989
Giulia Anfossi, anfossi@triq.it - tel. 39 02 5811 2940

La mostra a Palazzo Campanella

Una mostra, inaugurata lo scorso marzo nella sala Green dello stesso Palazzo Campanella, ospita gli altri reperti solitamente custoditi nel Museo Archeologico di Reggio, attualmente in fase di restauro in vista delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Tra i meravigliosi manufatti esposti ci sono i più importanti esemplari di Pìnakes (al singolare Pinax) al mondo, quadretti votivi in terracotta, prodotti in Magna Grecia tra il 490 e il 450 a.C.. I Pìnakes erano usati come ex voto e offerti per devozione dalle giovani future spose al tempio di Persefone, la dea rapita dal dio dell'oltretomba Ade, il quale la portò negli inferi per sposarla ancora fanciulla.
Ogni ragazza portava alla dea la sua tavoletta di terracotta, che veniva in seguito rotta in mille pezzi e gettata in fosse vicino al santuario. Per evitare che altre ragazze la usassero per altri voti, un rito tradizionale ne impediva il riutilizzo, considerato sacrilego. Insomma, ogni voto doveva essere assolutamente unico e irripetibile.
Le raffigurazioni in bassorilievo venivano incise da grandi ceramisti dell'epoca e originariamente anche abbellite da colori vivaci.
Esse rappresentano scene di vita quotidiana, dove, accanto a personaggi, animali e oggetti mitici o cultuali, sono finemente riprodotti carri, arredamenti, vesti e drappi, suppellettili di uso e di cosmesi. Uno spaccato
della vita quotidiana dell'epoca.
Per rendere i Pìnakes attuali e coinvolgenti è stato predisposto nella mostra un allestimento suggestivo che favorisce il dialogo tra queste opere e i visitatori: anche i più piccoli possono raccontare le emozioni suscitate
dall'incontro con gli oggetti esposti che, da lontani e misteriosi, si trasformano in opere cariche di significato che mettono in relazione l'antico passato con il nostro presente quotidiano.

Tanti fans per i Bronzi

L'intervento di restauro è il risultato di un'azione congiunta e sinergica che vede nella collaborazione tra il Laboratorio di restauro del Museo, la Soprintendenza per i Beni Archeologici e il Consiglio regionale della
Calabria il valore di un'operazione che ha già segnato i primi traguardi in termini numerici.
A curare l'intervento di valorizzazione comunicativa e didattica è la società milanese Trivioquadrivio, che ha affiancato l'operazione fin dai suoi esordi.

Un libro per raccontare l'evento: i Bronzi di Riace, un valore per la
Calabria

A cura di Trivioquadrivio, che sta seguendo l'operazione di valorizzazione del restauro, in collaborazione con Editalia - Gruppo Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, è stata realizzata una pubblicazione che, attraverso
dodici fotografie, un DVD-intervista ai protagonisti dell'operazione e una serie di testi, racconta il senso culturale e storico di quest'opera di restauro.

Laboratorio filosofico a cura di Carlo Sini

Tra settembre e ottobre prossimi, prima che i Bronzi e gli altri reperti tornino "a casa", un laboratorio filosofico condotto dal filosofo Carlo Sini svelerà la contemporaneità dei messaggi nascosti nelle opere custodite.
L'iniziativa, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, sottende la volontà di dare vita a un processo di ampio respiro che mira a far rivivere il nostro patrimonio archeologico, valorizzato come
strumento principe per indagare con maggiore consapevolezza la contemporaneità.
 

Progetto di
Consiglio regionale della Calabria
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria

Con il patrocinio di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali

In partnership con
Editalia - Gruppo Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

ALLESTIMENTO DIDATTICO MOSTRA, SITO WEB, VOLUME i Bronzi di Riace un valore
per la Calabria,  , COMUNICAZIONE A CURA DI Trivioquadrivio