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Somalia, attentato nel pieno centro di Mogadiscio: almeno 11 morti e 16 feriti
MOGADISCIO, 28 MARZO – Almeno 11 persone sono rimaste vittime di una violenta esplosione avvenuta nel centro della Capitale somala, ma il bilancio dei morti è probabilmente destinato a salire, dal momento che – secondo i media locali – fra i 16 feriti segnalati dalle autorità alcuni sarebbero giunti in ospedale già in gravi condizioni di salute. A saltare in aria con un folto carico di esplosivo sarebbe stata un’automobile parcheggiata lungo la carreggiata della affollata via Maka Al-Mukarama, nel distretto di Waberi, una delle strade principali che attraversano la città.
La polizia somala sta esplorando l’intero quartiere alla ricerca di indizi, oltre che di eventuali altri ordigni che potrebbero essere stati nascosti dagli attentatori e rimasti inesplosi. Al momento appare comunque chiaro che a detonare sia stata esclusivamente una auto-bomba, anche se l’onda d’urto è stata abbastanza potente da distruggere parecchi veicoli che si trovavano nei paraggi ma soprattutto abbastanza violenta da uccidere diversi passanti sul colpo. Molte delle vittime sono state colte di sorpresa mentre mangiavano in un ristorante vicinissimo al punto dell’esplosione, considerato dai media locali un luogo sempre molto affollato e frequentato da piccoli imprenditori della zona ma anche da viaggiatori stranieri; il capitano della polizia Mohamed Hussein non ha infatti escluso che proprio quel ristorante fosse l’obiettivo degli attentatori.
In ogni caso, l’attacco non è stato ancora rivendicato da alcuna cellula terroristica. La città, tuttavia, di recente è regolarmente presa di mira da attentati di vario genere ad opera del gruppo Al-Shabaab, affiliato ufficialmente ad Al-Qaida. Tale movimento jihadista sunnita è impegnato in modo militante nell’organizzazione e nell’esecuzione di violente azioni ostili nei confronti dello Stato del corno d’Africa, guidato da quello che è reputato un regime islamico filo-occidentale e perciò ipocrita ed infedele; il gruppo è attivo da molti anni, ma sono forse le recenti difficoltà militari di Al-Qaida ad aver dato una spinta ulteriore alla cellula somala, già autrice di tre attacchi terroristici a Mogadiscio nel giro di una sola settimana.
Proprio gli Al-Shabaab, infatti, lo scorso sabato avevano rivendicato un attentato ad un edificio governativo nel quale avevano perso la vita almeno 16 persone, tra cui il locale viceministro del lavoro, Saqar Ibrahim Abdalla. A fine febbraio, invece, in una sparatoria nei pressi dell’hotel Makka al-Mukarrama durata quasi un’intera giornata, il bilancio era stato di almeno 30 morti. Il loro raid più sanguinoso resta comunque quello dell’ottobre 2017 effettuato con due camion-bomba, considerato la peggior strage terroristica mai perpetrata in Somalia, avendo fatto registrare un terribile bilancio di 512 morti e 316 feriti. Nonostante gli indizi e le frequenti rivendicazioni, la polizia somala non riesce a stanare i jihadisti dai loro rifugi, costituiti da campi di addestramento e basi costruite nelle zone rurali del Paese africano, che ancora subisce gli strascichi di una devastante guerra civile iniziata nel 1991.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: mosaiquefm.net