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Soldatesse americane al fronte, pronte ai posti di combattimento

WASHINGTON, 24 GENNAIO 2013 - Il paese a stelle e strisce ha avvalorato la quasi parità dei sessi tra coloro che si arruolano nell’arma statunitense. Dopo tante lotte e conflitti le donne soldato vedono riconosciuto un loro diritto, quello di scontrarsi contro il nemico come fanno i loro colleghi maschi.

La decisone è stata presa dal Segretario della Difesa uscente Leon Penetta, che ha disposto l’abolizione del veto istituito nel 1994, che limita le mansioni delle signore all’interno della struttura gerarchica militare, quali non poter far parte dell’artiglieria, fanteria e operazione di commando. [MORE]

Recentemente quattro soldatesse con l’ausilio della American civil liberties union (Aclu) aveva portato in tribunale lo stesso Segretario Pennetta e i membri del Pentagono, proprio per combattere al fronte, faccia a faccia con gli avversari.

La notizia verrà ufficializzata oggi, anche se qualche indiscrezione è già trapelata, fanno sapere dal Pentagono: “Ci vorrà un po’ di tempo, in alcuni casi, per elaborare meccanismi adeguati. Prevediamo che alcuni incarichi verranno resi disponibili subito, mentre altri, come quelli nelle forze speciali, potrebbero richiedere più tempo”.

Da anni le donne soldato si battono per realizzare e vedere attuato, ciò che già svolgevano anche senza autorizzazioni, in particolar modo in Iraq e Afghanistan, ove venti mila di loro hanno combattuto, ottocento sono rimaste ferite e centotrenta perso la vita.

Prima della liberalizzazione totale, si pensa ad una fase transitoria che durerà circa tre anni, fino al gennaio 2016, ma in altri sezioni tante soldatesse potranno essere ingaggiate nel settore che meritano anche a partire dal 2013, però per chi ambisce al Delta Force o Navy Seals, ci sarà d’attendere.

(fonte: www.independent.co.uk)
 

Rosalba Capasso