Politica

Sms terremoto, per Giarda sì al microcredito. Errani: "Le donazioni non andranno alle banche"

MILANO, 05 LUGLIO 2012- “Qualcuno ci fa la cresta perché non è possibile che, per gestire 5 milioni di euro, 500 mila euro siano impegnati per oneri di gestione. Noi su questo faremo attenzione, vigileremo, perché non vogliamo che i terremotati dell’Emilia Romagna finiscano come i terremotati de L’Aquila, in qualche modo dimenticati e in qualche modo abbandonati a loro stessi”, così si è espresso Fabio Evangelisti, deputato dell’Italia dei Valori, in merito alla La questione delle donazioni via sms per la ricostruzione delle zone terremotare.

Nel corso del dibattito alla Camera, Evangelisti, senza mezze misure ha chiesto al ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che fine avessero fatto le risorse raccolte per la ricostruzione dell'Abruzzo. A tal riguardo, il ministro Giarda, difendendo il sistema del microcredito, ha replicato dicendo che, "I 5 milioni raccolti hanno consentito l’attivazione di linee di credito per complessivi 45 milioni di euro, a condizioni di assoluto vantaggio per le categorie sociali che hanno subito dal terremoto le più gravi conseguenze finanziarie”, sottolineando i “risultati lusinghieri” ottenuti. [MORE]

Giarda, poi, ha puntualizzato quale sarà il percorso delle donazioni inviate via sms e via telefono per supportare la ricostruzione in Emilia, “Le risorse ricavate vengono trasferite dal fondo per la Protezione civile alle contabilità speciali, al direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile dell’Emilia Romagna, al direttore generale della direzione generale della Protezione civile, polizia locale e sicurezza della regione Lombardia e al dirigente regionale dell’unità di progetto Protezione civile della regione Veneto”.

Tuttavia, di diverso avviso il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, che proprio non ne vuole sapere di microcredito. In particolare, pochi giorno fa il governatore ha sostenuto che i suddetti fondi raccolti saranno interamente devoluti alla ricostruzione delle città colpite dal terremoto. Andranno ai Comuni che li indirizzeranno verso la ricostruzione delle case, delle aziende, dei negozi. In sostanza, “Le donazioni non andranno alle banche”, questa la posizione categorica di Vasco Errani.

(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

Rosy Merola