Cronaca
Slovacchia, sette italiani in stato di fermo per l'omicidio del reporter Jan Kuciak
BRATISLAVA, 2 MARZO - Sono sette e tutti italiani gli imprenditori che ieri mattina, alle prime luci dell'alba, sono stati arrestati a Bratislava nell'ambito delle indagini sul duplice omicidio del reporter Jan Kuciak e della sua fidanzata. Si tratta di imprenditori sui quali il reporter, attraverso un'inchiesta, aveva gettato ombre oscure, accusandoli di essere vicini alla 'ndgrangheta e al primo ministro slovacco Robert Fico: i fratelli Antonino, Sebastiano e Bruno Vadalà, Diego e Antonio Rodà e i due omonimi Pietro Catroppa. [MORE]
Il numero uno della polizia slovacca la definisce "la pista italiana". Imprenditori calabresi in Slovacchia dai primi anni 2000 che, secondo la Procura di Reggio Calabria, non avrebbero mai smesso di tenere i contatti con i clan della fascia ionica. Jan Kuciak aveva, nel suo reportage, sottolineato questi frequenti contatti con la criminalità organizzata calabrese e a quel punto l'obiettivo della 'ndrangheta era diventato uno soltanto: zittire il reporter.
"Avevamo avvertito da tempo Bratislava", fa sapere intanto la Dda di Reggio Calabria, che aveva richiamato l'attenzione della magistratura slovacca sul flusso di soldi improvvisi, l'accesso facile ai fondi Ue, le condanne e le parentele sospette degli imprenditori che adesso si trovano ristretti in galera.
Da Bruxelles arrivano invece richieste di chiarimenti nei confronti del premier slovacco Robert Fico: che fine hanno fatto i 15 miliardi stanziati in sette anni dall'Ue per l'agricoltura in Slovacchia? L'inchiesta di Kuciak aveva smascherato un sistema in cui le cinque famiglie più potenti della 'ndrangheta erano emigrate sul confine verso l'Ucraina e la Polonia, simulando investimenti nel settore del fotovoltaico e in quello dell'allevamento, ottenendo fondi europei che non sarebbero mai stati destinati alle finalità previste.
Claudio Canzone
Fonte foto: repubblica.it