Politica

Rinvio taglio stipendi, i parlamentari s'infuriano

MILANO, 12 DICEMBRE 2011 – La notizia del rinvio ai tagli degli stipendi dei politici, riportata ieri da molti giornali, ha causato non poche polemiche tra parlamentari e giornalisti. Guido Crosetto, deputato del Pdl, è tra i più infuriati e in un’intervista alla Stampa accusa i giornalisti di fomentare un clima di odio verso i politici.[MORE]

Nell’articolo 23 del decreto “Salva-Italia” una norma prevedrebbe un taglio significativo agli stipendi di deputati e senatori (che ad oggi arriva a 14mila euro netti al mese, compresi i rimborsi). In base alla manovra varata dall’ex ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, le indennità dovrebbero essere pareggiate alla media europea (circa 5mila euro al mese), in seguito all’analisi della commissione presieduta dal professor Giovannini, presidente dell’Istat.
Il provvedimento riguarda, oltre i deputati, anche molti burocrati dello Stato e le autorità di garanzia, esclusa la Banca d’Italia.

Deputati e senatori, però, rifiutano il fatto che a decidere sulle loro indennità sia il governo e pretendono l’autonomia di Montecitorio e Palazzo Madama. Questo ha scatenato la rivolta in Parlamento contro i tagli.

I presidenti di Camera e Senato, in un comunicato, smentiscono qualsiasi volontà dilatoria nel procedere alla riduzione dei privilegi dei parlamentari, e affermano: <<il parlamento è pienamente consapevole dell’esigenza di dar vita ad atti esemplari e quindi anche di adeguare le indennità dei propri membri agli standard europei, secondo quanto già votato in aula nei mesi scorsi>>. Per quanto riguarda la polemica scoppiata ieri, aggiungono che <<non corrisponde pertanto al vero quanto ipotizzato da alcuni organi di informazione circa la presunta volontà del parlamento di non assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economico-finanziaria impone a tutti>>.

Come già detto tra i più infuriati per lo scoppio di questa polemica Guido Crosetto che accusa i giornalisti di preparare un clima di odio per l’omicidio di un politico e <<di far uccidere moralmente e fisicamente, perché questo è il punto cui arriveremo tra poco, altri cittadini come loro che nulla hanno fatto di male se non essere eletti>>.
Durante un’intervista alla Stampa spiega che <<la verità è che a una comparazione degli stipendi nostri con quelli dei colleghi europei ci saremmo accorti che i dati sono abbastanza uniformi, anzi che forse noi, al netto, prendiamo anche qualcosa di meno>>. Al giornalista che gli chiede se ne è sicuro Crosetto conferma <<Mi accreditano sul conto 4700 euro al mese. Sì, mi danno 3700 euro di diaria, ma io sono di Cuneo e devo vivere a Roma. Mi danno 4500 euro per la segretaria, ma io ad Alba ho una segretaria sul serio[…]. Mi danno e spendo>>.

<<Tagliare le indennità ai parlamentari? Sì, subito ed anche più della media europea. Con un’operazione verità dalla quale si dimostra che i parlamentari italiani costano meno di quelli degli altri paesi europei. E poi bisogna intervenire anche sui trattamenti particolari di presidenti, vicepresidenti e presidenti di commissione. Distinguendo bene l’indennità personale dal costo dei servizi necessari>> afferma la vicepresidente della Camera, Rosy Bindi, in un’altra intervista alla Stampa.
Ma chiarisce: <<si tratta di un intervento che non è a costo zero per tante persone, perché molti una volta finito il mandato si troveranno in una condizione non molto diversa da quella dei lavoratori messi oggi in mobilità che non possono arrivare alla pensione>>.

Gaia Seregni