Politica
Sisma L'Aquila: arrestati per tangenti sulle chiese, non rispondono al gip
L’AQUILA, 23 GIUGNO 2014 – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i primi due indagati per le tangenti sugli appalti delle chiese aquilane. Si tratta di dell’imprenditore Nunzio Massimo Vinci e della funzionaria alla direzione regionale dei Beni culturali, Alessandra Mancinelli, entrambi indagati nell’ambito dell’inchiesta insieme ad altri tre rappresentati presumibilmente coinvolti.
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Lo scorso 17 giugno, la Polizia e la Guardia di Finanza dell’Aquila hanno arrestato 5 persone accusate di aver percepito tangenti per gli appalti sulle chiese in ricostruzione. L’arresto è stata la conclusione di una lunga indagine predisposta dalla Procura dell’Aquila e conclusa dal gip Giuseppe Romano Garganella che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare. In cinque sono finiti in manette, tra cui l’ex vicecommissario ai Beni culturali della ricostruzione, Luciano Marchetti, e altre due imprenditori, Patrizio Cricchi e Graziano Rosone, con l’accusa di corruzione, falso, turbativa d’Asta, millantato, credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti. Sedici presunti complici sono ancora indagati.
Quest’oggi, i primi due a comparire davanti al pm Gargarella, non hanno proferito parola. ‹‹Non c’erano i tempi tecnici per valutare il fascicolo molto voluminoso›› precisa l’avvocato difensore di Massimo Vinci, Stefano Rossi ‹‹ che ritengo andrà alleggerito di molte parti. Rinunciamo quindi all’interrogatorio di garanzia e preferiamo andare più preparati giovedì all’interrogatorio davanti al pm David Mancini, come già concordato››. Dichiarazioni simili sono state rilasciate anche dall’avvocato di Alessandra Mancinella e si attendono i riscontri per gli altri indagati.
Erica Benedettelli
[immagine da si24]