Estero

Siria sospesa dalla Lega Araba

CAIRO, 13 NOVEMBRE 2011 – Dopo l’ennesimo venerdì di proteste all’insegna degli scontri armati, la Lega Araba ha preso la decisione di sospendere la Siria dall’organizzazione pan-araba. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri del Qatar Hamad bin Jassim al Thani ai margini di una conferenza stampa tenuta questa mattina nella città del Cairo.[MORE]

Il provvedimento sarà effettivo già dal prossimo 16 Novembre e non verrà ritirato finché il governo non metterà fine alle repressioni interne. Almeno 18 le persone rimaste uccise due giorni fa nei violenti scontri scoppiati tra i manifestanti e le forze di sicurezza fedeli al presidente Bashar al-Asad.

Sanzioni economiche e politiche, nonché sospensione delle relazioni diplomatiche con Damasco. Questi i provvedimenti adottati dai paesi aderenti alla Lega Araba, che hanno inoltre minacciato di ritirare i propri ambasciatori dalla capitale della Siria e promettono di prendere contatto con le Organizzazioni internazionali per i diritti dell’uomo per porre fine allo spargimento di sangue.

Compatto il fronte di opposizione alla dura repressione in atto nel paese arabo. La presa di posizione dei rappresentanti degli stati membri in favore dell’espulsione della Siria è stata raggiunta con una votazione interna che si è conclusa con 18 voti favorevoli su un totale di 22. Quasi unanime dunque il voto a favore di una line di intervento radicale, a cui solo lo Yemen si è dimostrato contrario. Astenuti invece Iraq e Libano. Unite anche le correnti di opposizione, che si incontreranno al Cairo nei prossimi tre giorni per concordare un piano d’azione comune che possa accompagnare il paese in questa delicata fase di transizione politica.

E mentre proseguono le proteste per le strade della capitale, la Lega Araba torna a ribadire il proprio intento a portare avanti la sospensione della membership della Siria finché le autorità di Damasco non riconosceranno i termini alla base dell’accordo di pace proposto lo scorso 2 Novembre. Se così non fosse, spiega il capo della diplomazia di Doha, i membri della Lega potrebbero decidersi a scegliere come loro interlocutore il Consiglio nazionale siriano, un organismo nato dalla fusione delle diverse forze di opposizione. Ipotesi che finirebbe col compromettere ancor di più il ruolo del presidente Bashar al-Asad come unico rappresentante del potere politico e andrebbe ad ingrossare le fila del Cns, il cui presidente Burhan Ghalioun è stato peraltro il primo ad avanzare l’idea di revocare alla Siria la membership in seno alla Lega Araba.

A sette mesi di distanza dall’esplosione delle violenze in Siria, le Nazioni Unite hanno fissato ad oltre 3500 il numero delle persone cadute vittima negli scontri tra guerriglieri e forze presidenziali. Ed è proprio sulla base di questi dati che si è fondato il piano di intervento promosso dalla Lega Araba, che ha rivendicato a gran voce il ritiro delle forze di sicurezza dalla città, la liberazione delle persone arrestate da metà marzo, l'avvio del dialogo tra il governo e le opposizioni, nonché la fine delle violenze.

Riccardo Marcucci