Estero
Siria:si fa il bilancio dei morti tra gli scontri ad Aleppo. Le grandi capitali europee ne discutono
ALEPPO, 3 MARZO 2013 - Si contano i morti della strage, degli scontri avvenuti ad Aleppo. Un bilancio tragico di una vita finita nelle mani della guerra, nelle mani della morte. L'osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ne è certo: oltre 200 i morti, duecento vittime tra ribelli e soldati. [MORE]
«I ribelli hanno preso il controllo di quasi tutta l'accademia di polizia a Khan al-Assal, dopo violenti combattimenti che in otto giorni hanno fatto circa 200 morti tra forze del regime e ribelli.» E' quanto affermano i responsabili della Ong. rendendo noto, inoltre, che solo in una domenica, negli scontri, sono morti circa 34 soldati. Una guerra senza fine. Londra, Berlino, Mosca, Parigi e Roma sono le capitali europee dove in settimana si è discusso per affrontare la questione della crisi siriana. A Mosca Il Presidente francese, François Hollande preme su un unico punto: Assad deve cedere! Alta tensione tra Russia e Francia, la discussione fra il Presidente Russo, Vladimir Putin e quello francese pare non sia stata tra le più tranquille. Putin ha affermato "Effettivamente noi appoggiamo i governi legittimi e lottiamo contro radicali e terroristi. In questo siamo certamente dalla parte della Francia, nei casi in cui essa porta avanti questa linea con chiarezza e senza equivoci. E’ per questo che abbiamo appoggiato le azioni della Francia in Mali. Per quanto riguarda la Siria e alcune altre regioni, devo ammettere che la nostra discussione e’ stata molto accesa."
Durante la riunione, le carte messe in tavola erano punti in comune che, le varie parti, avrebbero dovuto giocare nel migliore dei modi per cercare di giungere ad una soluzione che possa giovare sulla drammatica crisi che regna in Siria. A Berlino è avvenuto l'incontro fra Il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ed il nuovo segretario di Stato Americano John Kerry, durante il quale Lavrov ha annunciato: "La cosa piu’ importante e’ che noi abbiamo confermato la nostra reciproca comprensione dell’inammissibilita’ delle violenze, nonche’ la nostra determinazione a fare tutto quanto dipende dalla Russia e dagli USA per creare le condizioni che possano favorire il piu’ rapido avvio del dialogo tra il governo e l’opposizione. Nessuno al posto dei siriani puo’ risolvere i loro problemi. Devono mettersi al tavolo delle trattative."
A quanto pare, a Roma sono state fatte dichiarazioni che incitano gli estremisti a non demordere, bensì a prendersi il loro potere con la forza senza tenere conto delle conseguenze che dovrebbero patire i semplici siriani. Dichiarazioni, queste, che hanno fatto scattare alcuni dissensi.
(fonte la voce della Russia)
Rossella Assanti