Estero
Siria, regioni curde pronte a dichiararsi autonome
DAMASCO, 23 GENNAIO 2014 – I curdi siriani, che si erano già in precedenza dichiarati come “autonomia democratica di transizione” in una delle tre aree a nord della Siria a maggioranza curda, sono ora pronti ad estendere l'autonomia alle altre due regioni entro una settimana. Lo ha dichiarato Zohat Kobani, uno dei leader di spicco del PYD – Partito dell'Unione Democratica, il principale partito curdo presente in Siria. I partiti curdi siriani sono in realtà divisi tra loro, molti si sono fusi con il Consiglio Nazionale Siriano, il principale partito di opposizione al regime di Assad. Ma in tanti, quelli più vicini al PYD, e tra quelli che non sono stati invitati ai meeting di Ginevra 2, hanno intenzione di diffondere le dichiarazioni di autonomia a tutte le regioni siriane a maggioranza curda.
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Kobani ha detto che il progetto di dichiarare l'indipendenza delle regioni curde è cominciato circa sei mesi fa, nell'ambito di una iniziativa del PYD, aggiungendo che numerosi partiti curdi hanno aderito all'iniziativa. Kobani ha inoltre dichiarato che l'autonomia curda in Siria non minaccerà i paesi limitrofi come la Turchia; al contrario, si è espresso Kobani, i confini con la Turchia diventeranno più sicuri, specie in un momento in cui i gruppi jihadisti ne minacciano la sicurezza.
Le truppe siriane si sono in gran parte ritirate nelle regioni a maggioranza curda, sin dall'estate del 2012, concentrando la loro attenzione sui ribelli e consentendo di conseguenza ai curdi di sviluppare una sorta di semi-autonomia nelle loro aree. Da tempo i soldati curdi, soprattutto quelli affiliati al PYD, combattono contro l'opposizione, mentre i promotori di uno stato islamico jihadista vedono i curdi come un ostacolo alla creazione di un “califfato che si estende dall'Iraq alla Siria”.
Foto: hurryietdailynews.com
Dino Buonaiuto