Siria: Putin "pronto attacco massiccio contro Arabia Saudita in caso di attacco alla Siria"
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DAMASCO, 29 AGOSTO 2013 - Gli occhi puntati sulla Siria e le armi alle mani. Dopo le affermazioni di Barack Obama, al quale, non bisogna dimenticare, è stato conferito il premio nobel per la Pace, anche il Presidente russo Vladimir Putin non poteva esimersi dal dire la sua, il silenzio era durato fin troppo ma una frase è bastata a colmare le incognite: "Pronto un massiccio attacco contro l'Arabia Saudita" qualora quest'ultima dovesse attaccare la Siria. [MORE]
Colpo basso, ma il Principe saudita Bandar bin Sultan non abbassa la guardia. Anche "l'uomo di pietra" così come hanno definito Vadimir Putin, ha un suo tallone d'Achille del quale Bandar è a conoscenza: i ceceni. Difatti secondo il quotidiano libanese As-Safir l'incolumità delle Olimpiadi invernali che si terranno a Sochi, in Russia, è messa a repentaglio proprio da gruppi terroristici ceceni controllati dall'Arabia Saudita ed è stato proprio Bandar ad affermare: “Io posso dare una garanzia per proteggere le Olimpiadi invernali del prossimo anno. I gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono controllati da noi “.
L'Arabia Saudita vorrebbe vedere la Siria KO, ma la Russia nonostante le minacce resta ferma sulle proprie posizioni, il tallone sanguina, ma la battaglia continua: “La nostra posizione su Assad non cambierà mai. Noi crediamo che il regime siriano è il miglior oratore in nome del popolo siriano, e non i mangiatori di fegato” [riferendosi al filmato che mostra un ribelle jihadista mangiare il cuore e il fegato di un soldato siriano].
E mentre gli Stati Uniti si affannano cercando di "sensibilizzare" la gente , attraverso i media, sulle condizioni dei ribelli descrivendoli come dei "poveracci male armati che hanno un disperato bisogno di aiuto." Putin ammette: "Riguardo al governo di Assad e riguardo a chi si sia macchiato del sangue dei bambini e dei siriani innocenti, credo che il sangue sia sulle mani di ambedue le parti. Ma noi, non possiamo certamente supportare chi uccide il proprio nemico e ne mangia gli organi."
Di fronte ad un equilibrio imperfetto, a delle vite in bilico tra guerra e pace, vita e morte, su twitter spopola l'ashtag pacifista #noallaguerrainSiria creato in Francia dopo il discorso del Presidente Hollande, il quale ha affermato: "La francia è pronta a punire chi utilizza armi chimiche contro innocenti." Nel frattempo l'Italia fluttua nell'indecisione, non prende parte, attende l'ONU, ma ribadisce l'inammissibilità dell'utilizzo di armi chimiche.
(immagine da abcnews.go.com)
Rossella Assanti