Siria, Putin a Macron: "Astenersi da azioni avventate"
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Siria, Putin a Macron: "Astenersi da azioni avventate"

venerdì 13 aprile, 2018

MOSCA, 13 APRILE - Nelle ultimissime ore, il Portavoce del Presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov ha asserito l’avvenuto contatto telefonico tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron sulla questione siriana. “Questa mattina (nelle ore precedenti all’apertura della sessione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ora in corso ndr), nell’ambito del loro regolare dialogo sulla Siria, il Presidente della Repubblica ha parlato telefonicamente con il Presidente russo Vladimir Putin, esprimendogli la profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione sul campo” comunicano dall’Eliseo. [MORE]

Si tratta del primo approccio ufficiale dopo la decisione della Francia di schierarsi, militarmente ed in sede diplomatica, agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna nel fronte interventista contro il Governo di Assad. Macron ha espresso il suo desiderio di intensificare il rapporto Francia-Russia “per garantire la pace e la stabilità della Siria”. Nonostante il rischio crescente di un’escalation militare tra le parti, i canali di comunicazione tra Mosca, Parigi e Washington rimangono attivi e costanti, come conferma il numero ‘due’ dell’Ambasciata Russa in Francia, il Ministro Consigliere Artem Studennikov.

Nella nota del Cremlino, il Presidente russo Vladimir Putin ha ammonito l’avventato e sconsiderato potenziale uso della forza sul territorio siriano in quanto palese “violazione della Carta delle Nazioni Unite” tale da produrre “conseguenze imprevedibili”. Nel corso del colloquio, i due presidenti hanno accolto l’invio della missione dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e la necessità di una cooperazione super partes al fine di completare le indagini “astenendosi da qualsiasi accusa contro chiunque”.

Damasco, ha espresso all’Agenzia TASS, la sua totale apertura alla cooperazione per “scoprire la verità dietro le accuse che alcuni paesi occidentali hanno fatto per giustificare le loro intenzioni aggressive”. Le indagini internazionali sul presunto attacco chimico del 7 aprile avranno inizio nella giornata di domani. Il 13 marzo scorso, lo Stato Maggiore della Federazione Russa aveva avvertito di un’imminente provocazione con “armi chimiche” nel Ghouta orientale.

Igor Konashenkov, portavoce del Ministro della Difesa russo, ha dichiarato di aver identificato i responsabili del false flag dell'attacco chimico: "Abbiamo prove evidenti di un coinvolgimento diretto del Regno Unito nell'organizzazione della provocazione nel Ghouta orientale". Secondo quanto sostenuto, tra il 3 ed il 6 aprile, pare che Londra abbia informato i Caschi Bianchi (White Helmets, ndr) di imminenti bombardamenti dell'artiglieria dei miliziani di Jaysh Al-Islam. La tempestiva e imponente rappresaglia dei governativi, avrebbe concepito lo scenario ideale per realizzare "una provocazione con un presunto uso di armi chimiche".

Cristian D'Aiello

Fonte foto: Secolo Trentino
 


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