Estero

Siria: la Farnesina espelle l'ambasciatore di Damasco in Italia

DAMASCO, 29 MAGGIO 2012- A meno di una settimana dal massacro di Hula, che è costato la vita a 108 persone, tra cui numerosi bambini, l'inviato dell'Onu e della Lega Araba per la Siria Kofi Annan torna a Damasco, per un colloquio con il presidente Bashar al Assad.

L'ex segretario generale delle Nazioni Unite si è detto "orripilato" per i fatti accaduti lo scorso 25 maggio, e ancora una volta ha fatto appello a "chiunque abbia un'arma", per trovare una soluzione pacifica che ponga fine alla terribile situazione nel Paese.

Da Ginevra, intanto, il portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu per i diritti umani Rupert Colville dirama gli ultimi dettagli sulla strage di Hula; secondo le ricostruzioni definitive, le vittime sarebbero state sommariamente giustiziate dalle truppe filo-Assad, responsabili anche delle cariche di artiglieria che sono riuscite ad uccidere almeno un'altra ventina di civili.[MORE]

Un vero e proprio massacro, di fronte al quale alcune nazioni europee non hanno potuto che prendere severi provvedimenti diplomatici; con un'azione congiunta e simultanea, infatti, Londra, Parigi, Berlino e Roma hanno deciso di espellere gli ambasciatori siriani nei rispettivi Paesi.

Poche ore fa, così, Khaddour Hasan è stato convocato alla Farnesina, e dichiarato "persona non gradita" all'Italia, in quanto rappresentante di un governo responsabile di atti tanto efferati; espulsi anche l'incaricato d'affari siriano per il Regno Unito, insieme a due altri diplomatici. Stessa sorte toccherà ai colleghi stanziati in Francia e in Germania; proprio stamattina, il neo-ministro degli Esteri transalpino Laurent Fabius ha ribadito in un'intervista rilasciata a "Le Monde" una durissima condanna ad Assad, definito "assassino del suo popolo".

In Siria intanto, dopo la fine della tregua, continuano i combattimenti, specie al Nord; secondo fonti dell'opposizione, i ribelli avrebbero ucciso venti soldati, in risposta a una pesante offensiva lanciata dall'esercito governativo. Almeno altre 16 persone, inoltre, avrebbero perso la vita in scontri e tafferugli scoppiati in ogni zona del Paese.

(nalla foto, l'ambasciata siriana a Roma. Immagine da "www.romatoday.it")

Simona Peluso