Estero

Siria, la Coalizione ai ferri corti sulla partecipazione a Ginevra 2, a due giorni dall'assemblea di

 DAMASCO, 15 GENNAIO 2014 - Aumentano le divisioni all'interno del principale partito di opposizione siriano, in vista dei colloqui di Ginevra dove si tenterà di trovare una soluzione al conflitto in Siria. La Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno chiarito la loro intenzione di tagliare gli aiuti, nel caso i ribelli non invieranno alcuna delegazione ai meeting. Due mesi fa, il leader della Coalizione Ahmad Jarbe aveva fatto sapere che una delegazione avrebbe presenziato i colloqui di Ginevra 2, ma in seguito all'invito ufficiale di Ban Ki-moon il gruppo ha cominciato a prendere diverse posizioni a riguardo. 44 membri su 121 si sono ritirati dalla Coalizione, non appena hanno saputo che Jarbe aveva già accettato di partecipare alla conferenza. Le precondizioni dei ribelli erano già state rese note: fine dei bombardamenti sui civili, garantire l'accesso alle organizzazioni umanitarie alle aree assediate, il rilascio dei prigionieri politici, e la richiesta che qualsiasi conferenza deve portare a una transizione politica senza il presidente Assad.

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Un membro di spicco della Coalizione ha rilasciato in maniera anonima alcune dichiarazioni: «Il nostro obiettivo non è quello di partecipare ai colloqui di Ginevra 2. Fino ad ora, nessuno dei nostri prerequisiti è stato rispettato in Siria. Circa due terzi dei membri della Coalizione sono contrari alla partecipazione agli incontri. Se Jarbe continua ad ignorare tutto questo, ci sarà presto una enorme scissione». La decisione finale verrà presa il prossimo 17 gennaio, in un'assemblea generale che si terrà a Istanbul.

Il taglio degli aiuti da parte di Gran Bretagna e Stati Uniti è visto come un'ulteriore pressione dalla Coalizione, che minaccerebbe la loro posizione agli occhi della comunità internazionale. I ribelli si soffermano sul fatto che non c'è altra alternativa che dialogare con loro, e porre fine alle violenze della dittatura di Assad. Altri paesi, come la Francia, l'Arabia Saudita o la Turchia, hanno chiesto alla Coalizione di partecipare agli incontri, mostrandosi comunque più vicini ai loro ideali.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto