Estero
Siria, Kobane riconquistata dai curdi
KOBANE, 26 GENNAIO 2015 - Dopo oltre quattro mesi d'assedio, la città di Kobane, al confine turco siriano viene riconquistata dai curdi.[MORE]
Nel mese di settembre, quando il fenomeno Isis iniziava a diffondersi nel territorio siriano e iracheno, le milizie del sedicente Stato Islamico avevano cominciato un lungo, tedioso assedio lungo il confine turco siriano, precisamente nella città di Kobane-Ayn Aarab.
Secondo quanto riportato dall'Osservatorio sirano per i diritti umani (Ondus) l'esercito curdo, dopo 134 giorni di lotta, è riuscito, questa notte, a sottrarre la propria città, Kobane, a maggioranza curda, al predominio dell'Isis. Oltre il 90% del territorio è tornato sotto il controllo dei Peshmerga e solo il quartiere di Kani Arabane, fino questa mattina, appariva ancora luogo di scontro. Dalle fonti si apprende che nei giorni scorsi lo Stato Islamico aveva inviato al confine circa 140 soldati, molti dei quali minorenni, per rinforzare la difesa, difesa che questa notte non ha retto all'avanzata delle donne e degli uomini della resistenza.
Una vittoria che appartiene a coloro i quali l'hanno ottenuta, con il proprio costante sacrificio, spesso dimenticato dalle autorità di "ordinaria liberazione".
Proprio di Kobane trattava il reportage a fumetti di Zerocalcare, "Con il cuore a Kobane", pubblicato per due settimane su Internazionale, dove l'artista mostra la grande forza dei volontari dell'esercito curdo, persone comuni in guerra per recuperare la propria terra, con i quali in molti hanno simpatizzato, sia dal vivo che tramite social network per evitare l'oblio della loro grande lotta.
Una lotta che finalmente registra un importante, fondamentale risultato. Da giorno 25 circolavano voci sulla "riconquista" e da questa mattina una bandiera, la bandiera del Rojava (Kurdistan siriano), si libra al vento da un colle dominante Kobane, proprio dove pochi mesi prima era stata issato il nero simbolo dell'Isis.
La vittoria dei curdi dell'YPG (People's Protection Units) è stata assistita anche da raid aerei della coalizione anti-Is (Usa, Russia, Iran), ma dal Pentagono si mostrano cauti nel parlare di una totale liberazione, confermando però i 17 raid aerei. Dall'inizio dell'assedio oltre 1600 persone sarebbero state uccise e secondo quanto riportato in queste ore l'esercito di liberazione si starebbe spostando verso Mosul, mentre a Baghdad le forze governative, appoggiate dalle milizie sciite sostenute dall'Iran, avrebbero liberato dalla presenza dell'Isis la regione del Diyala.
Ma l'Isis continua a far sentire la propria voce, con una nuova minaccia giunta in messaggio audio invitante "le cellule silenti" ad attaccare in ogni località europea.
Fonte foto: nuovasocieta.it
Ilary Tiralongo