Estero
Siria, Kobane continua a resistere alla furia dell'Isis
KOBANE, 11 OTTOBRE 2014 - Prosegue la resistenza curda nella città di Kobane. Nella notte, infatti, le milizie hanno respinto un attacco degli jihadisti dell'Isis, che cercavano di conquistare il centro cittadino. La notizia è giunta da dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che ha riferito di scontri piuttosto intensi proprio nella cittadina siriana a maggioranza curda a ridosso della frontiera con la Turchia.
Fonti curdo-irachene, nel frattempo, hanno diffuso un nuovo allarme, denunciando che gli uomini dell'Isis si stanno muovendo a sud e a nord di Kobane e che la prossima città a rischio assedio è Kirkuk, in Iraq. La località è infatti da anni contesa fre arabi e curdi e rappresenta, con i suoi giacimenti di petrolio, un importante luogo strategico e una fonte indiscussa di ricchezza.[MORE]
Secondo le informazioni diffuse dai curdi, l'Isis starebbe proseguendo con l'arruolamento di nuovi combattenti arabi e stranieri provenienti da diverse regioni del mondo, ma soprattutto dalle aree limitrofe alla Siria. La grave situazione della città di Kobane prosegue ormai da lunedì scorso, quando l'Isis è penetrato nella località dopo tre settimane di assedio.
AGGIORNAMENTO, ORE 15.15:
Secondo le ultime informazioni diffuse dall'Onu, nella città di Kobane la situazione sta precipitando e si parla di almeno 700 civili intrappolati nel centro della città dagli jihadisti dell'Isis. Il timore è che possano venire trucidati con i 12 mila curdi bloccati lungo il confine chiuso dai turchi.
L’inviato speciale per la Siria Staffan De Mistura ha lanciato l'allarme, paragonando quanto sta avvenendo in Siria alla "vergogna di Srebrenica", quando nel 1995 in Bosnia morirono 9 mila persone per mano dell'esercito serbo.
Valentina Vitali
(Foto: alsat.mk)