Estero

Siria, Hollande dichiara guerra all'ISIS; l'Italia se ne tira fuori

PARIGI, 8 SETTEMBRE 2015 – Partiranno nella giornata di oggi, 8 settembre, i primi voli di ricognizione dell'aviazione francese su territorio siriano, che potrebbero essere il preludio a prossimi raid aerei contro obiettivi scelti. Anche la RAF, la forza aerea di Sua Maestà, sarebbe pronta a ingrossare le fila del fronte anti-ISIS; l'Italia se ne tira fuori: “Occorre un progetto di lungo termine”, spiega il premier Matteo Renzi, “Le iniziative spot servono e non servono”.

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Condizione principale per il presidente Hollande è che Bashar Al Assad se ne vada, o che “venga neutralizzato”; ciò va in netto contrasto con le ultime dichiarazioni provenienti dal Cremlino, che invece sembrava intenzionato anch'egli ad intervenire proprio per “salvare Assad”. Difatti, Putin ha fatto sapere di non voler nemmeno “nominare” presidenti di altri paesi, e in ogni caso di non aver intenzione di “licenziarli, né da soli, né cospirando con altri”. La decisione di Hollande sarebbe dovuta dalla pressione degli ultimi mesi pervenuta dalla crisi dei migranti: la Francia partecipa già da un anno ai raid aerei della coalizione internazionale in Iraq, ma aveva finora fatto spallucce sulla crisi in Siria, col motto pilatiano “né con Assad, né con l'ISIS”. Per quanto riguarda l'Iraq, l'Eliseo ha sempre sostenuto di essere scesa in campo dal momento che era stato “il governo iracheno a chiedere l'aiuto di Parigi”. L'intervento militare in Siria nascerebbe invece da “esigenze di autodifesa”, da quando i servizi segreti d'oltralpe hanno individuato proprio lì le basi in cui vengono ideati e organizzati gli attentati sul territorio francese.

Foto: guide.supereva.it

Dino Buonaiuto