Politica

Siria: Gentiloni riferisce alle Camere su posizione italiana

ROMA, 17 APRILE – Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, è tornato oggi pomeriggio nelle aule parlamentari per parlare a Deputati e Senatori nell’ambito di una informativa urgente riguardante la posizione dello Stato italiano in merito ai recenti sviluppi della situazione in Siria. [MORE]

Il Premier ha voluto anzitutto fugare ogni dubbio sull’orientamento del nostro Paese: “L’Italia non è neutrale, non sceglie di volta in volta con chi schierarsi tra l’alleanza atlantica e la Russia: è un coerente alleato degli Stati Uniti e non di questa o quella amministrazione americana, di Kennedy o Nixon, di Reagan o Clinton, di Bush od Obama. È una scelta di campo, è la nostra scelta di campo” – ha chiarito il Presidente a proposito delle alleanze internazionali. Tuttavia, ciò non deve significare automaticamente tagliare i rapporti con Mosca: “Non dobbiamo rinunciare all’impostazione del doppio binario delle sanzioni in Russia e della battaglia per tenere aperta la porta del dialogo – ha affermato Gentiloni – In questi anni, anzi, qualcuno ci ha accusato di essere troppo morbidi con la Russia, ma io non sono d’accordo con chi ripropone i cliché della guerra fredda o della seconda guerra mondiale. Siamo contemporanei e dobbiamo associare fermezza e dialogo con la Russia: questi sono alcuni dei capisaldi della nostra politica estera ed è importante che su di essi si registri la più ampia convergenza possibile. Non nell’interesse del Governo dimissionario, ma dell’Italia intera”.

Gentiloni ha del resto sostenuto anche nel merito la posizione e la versione statunitense, annunciando che, secondo le fonti governative, “il regime di Assad ha fatto ripetutamente uso di armi chimiche ed anche nella notte del 7 aprile la città di Duma, ultima roccaforte dei ribelli, è stato oggetto di un attacco in cui secondo ogni evidenza si è ripetuto l’uso di quelle armi (probabilmente cloro miscelato con sarin). Diverse fonti, fra cui l’OMS, hanno confermato che l’attacco chimico ha provocato decine di morti e centinaia di feriti. Abbiamo visto immagini che non dovremmo mai vedere, con persone intossicate e bambini colpiti, che non abbiamo alcun elemento o indizio per ritenere falsate o manipolate. Abbiamo invece la certezza del fatto che, in seguito al veto della Russia, la proposta in Consiglio di Sicurezza ONU relativa ad un’iniziativa per accertare la verità e le responsabilità è stata bloccata. La realtà è che gli esperti dell’OPAC sono stati a lungo bloccati a Damasco senza neppure poter raggiungere Duma, laddove la loro missione è solo certificare che in quel contesto siano state utilizzate armi chimiche; mi auguro che in queste ore si stia risolvendo questa situazione incresciosa” – ha poi proseguito il Premier nel suo discorso alla Camera dei Deputati, proprio pochi minuti prima che venisse diffusa la notizia dell’arrivo degli ispettori OPAC nella città di Duma.

Nonostante le opinioni del Governo circa i fatti accaduti in Siria siano sufficientemente chiare, a proposito del coinvolgimento attivo del nostro Paese nell’ambito di nuove operazioni militari sul fronte mediorientale, il Capo del Governo ha dichiarato che “la risposta militare di USA, Francia e Regno Unito in Siria è stata già sufficiente, motivata, mirata e circoscritta. Abbiamo infatti esplicitamente condizionato la nostra attività di supporto logistico, svolto in particolare tramite la base aerea di Aviano, al fatto che dal nostro territorio non partissero azioni dirette a colpire il territorio siriano e così è stato”. L’Italia avrebbe dunque manifestato contrarietà ad un’escalation militare e all’idea di cacciare Bashar al-Assad da Damasco manu militari: “Non è una posizione recente o improvvisata – ha spiegato Gentiloni – ma è quanto diciamo da anni ai nostri alleati. Questo conflitto è senza fine, ma il regime è responsabile di crimini inauditi. A chi si domanda il motivo per il quale Assad si sarebbe accanito con armi chimiche nonostante abbia già guadagnato terreno sul fronte militare, io rispondo che in questi anni di conflitto in Siria ho visto ben poca ragionevolezza”.

Al termine di ciascuno dei due interventi del Presidente, applausi sono giunti, in entrambe le Camere, dai Parlamentari dem presenti alla seduta, cui si sono aggiunti anche quelli provenienti dall’area degli ex-alleati di centro-destra e dal gruppo di FI; sono rimasti impassibili, invece, i colleghi pentastellati e leghisti. Il posizionamento italiano sullo scenario bellico internazionale, del resto, rappresenta uno dei principali ostacoli alla formazione di un governo di grande coalizione, considerando che: la minoranza di sinistra si dice contraria a qualsiasi attività militare, PD e FI sono appunto storicamente schierati sulla sponda atlantista, il Carroccio ed FdI sostengono apertamente la linea “putiniana”, mentre il M5S contiene al suo interno posizioni trasversali sul tema ed è per il momento restio ad esprimere opinioni generali.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: ilfattoquotidiano.it