Siria: Del Ponte "commessi crimini più gravi che in ex Jugoslavia"
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DAMASCO, 28 FEBBRAIO 2014 - Carla Del Ponte, membro della commissione d'inchiesta Onu sulla Siria lancia l'allarme sulla drammaticità e la gravità dei crimini commessi in territorio siriano: "Per modalità e per tipologia delle vittime, i crimini commessi in Siria sono assai più gravi di quelli perpetrati nella ex Jugoslavia. Le torture vengono commesse in modo sistematico e con metodi per così dire raffinati"
La Del Ponte è in questi giorni impegnata con rifugiati siriani, dissidenti e membri del governo ad interim delle opposizioni in esilio. Ma non è la sola a mostrare quanto la Siria continui a sanguinare, ad essere un macabro scenario di vite spezzate, deturpate. E' anche l'Unicef a mostrare la drammatica realtà che coinvolge il popolo siriano, a schierarsi dalla parte della vita e della difesa dei bambini, vittime innocenti marchiati profondamente dalla guerra, dalla violenza, vittime di un'infanzia rubata. Andrea Iacomini, portavoce Unicef in un'intervista su Famiglia Cristiana l'aveva definita: "l'agonia infinita di un popolo stremato".
Famiglie, vite costrette a lasciare tutto e raggiungere altri confini per cercare di sopravvivere. Lasciare la propria terra per non far morire anche la più piccola delle speranze che una vita è ancora possibile, una vita al di là delle bombe, del sangue, della violenza, della guerra. Bambini, donne, uomini in continua fuga che oltrepassano il confine tra Siria e Giordania. Proprio pochi giorni fa Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Sakharov per la libertà di pensiero, ha mostrato la sua più grande solidarietà a questa gente recandosi nella terra di mezzo, dove i siriani fuggono dalla guerra, per donare assistenza a profughi e rifugiati.
(immagine da panorama.it)
Rossella Assanti [MORE]