Estero
Siria, continua repressione: 18 morti a Homs
AMMAN, 4 NOVEMBRE 2011 - Decine di persone sono morte a Homs, nel centro della Siria, a causa di un'esplosione di violenza. L'ennesima dopo una serie di uccisioni a sfondo confessionale che hanno fatto aumentare la tensione tra la maggioranza sunnita e la minoranza alawita, secondo quanto riferiscono alcuni attivisti.[MORE]
È di almeno 18 civili uccisi il bilancio della violenta repressione in Siria da parte dell'esercito del presidente Bashir al Assad a Homs, terza città siriana a Nord di Damasco, venti secondo l'Osservatorio siriano per i Diritti umani. I manifestanti sono stati uccisi da colpi di armi automatiche e di artiglieria.
Soltanto ieri il regime di Damasco aveva accettato, almeno formalmente, il piano della Lega Araba che prevedeva, tra l'altro, il ritiro di ogni “aspetto armato” dagli epicentri della rivolta anti-regime e la liberazione delle persone arrestate nel quadro della repressione. Al regime di Damasco veniva inoltre chiesto che l'esercito lasciasse le città e che gli osservatori e i giornalisti stranieri potessero circolare liberamente.
Una delegazione del Consiglio nazionale siriano (Cns) è stata ricevuta dal segretario generale della lega Araba, Nabil al Arabi.
"Abbiamo informato al Arabi - ha riferito Samir al Nashar, membro del Cns - che la delegazione ministeriale araba dovrà seguire costantemente la realizzazione del piano di pace. Gli abbiamo anche riferito le nostre lamentele in merito alla mancanza di credibilità del regime per quanto riguarda le promesse non mantenute".
Lidia Tagnesi