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TARTUS, 5 SETTEMBRE - È di almeno 43 morti il bilancio di un'ondata di esplosioni avvenute questa mattina in diverse regioni siriane controllate dalle forze governative. Secondo quanto si apprende dalla tv panaraba al Arabiya, due ordigni sono esplosi nei pressi di Tartus, sulla costa, un altro vicino Homs nel centro del Paese, e un quarto a Sabbura, tra la capitale Damasco e il confine con il Libano.
L'esplosione più grave è avvenuta nella città costiera di Tartus, roccaforte di Bashar al-Assad e sede di una base navale russa. Un'autobomba è stata fatta detonare su un ponte fuori dall'abitato, mentre un kamikaze ha aspettato l'arrivo dei soccorritori per farsi saltare in aria. L'informazione è stata confermata dall'agenzia Ria Novosti, che cita milizie locali secondo le quali lo scoppio è avvenuto sotto al ponte Arzuna.[MORE]
Nella città di Homs, invece, un'autobomba è stata fatta saltare presso una postazione militare su una strada fuori Damasco. Un altro attacco è avvenuto a un checkpoint delle forze curde ad Hasakeh. In quest'ultima zona, almeno otto persone sono morte a causa di una bomba piazzata su una bicicletta. Le vittime sarebbero due civili e sei membri delle forze di sicurezza.
Si teme che gli attentati possano essere opera dell'Isis anche se, al momento, da parte del sedicente Stato Islamico non è giunta ancora nessuna rivendicazione.
Luigi Cacciatori
Immagine da gds.it