Estero

Siria, attacco chimico, Mosca difende Assad e respinge richiamo Onu.Usa:"Costretti ad agire da soli"

 ROMA, 6 APRILE - Al Consiglio di sicurezza, l'ambasciatrice statunitense Nikki Haley minaccia l'iniziativa unilaterale quando "le Nazioni Unite falliscono nell'azione collettiva". Il Presidente Trump, chiamato a commentare l’accaduto ed a chiarire la sua posizione, dichiara: "Su Assad e Siria ho cambiato atteggiamento. Prossimi passi? Vedremo". Dagli Usa, Francia e Regno Unito e Italia arriva la condanna per il raid attribuito al regime siriano, che ha provocato 86 morti di cui 30 bambini e 20 donne. [MORE]


Munzir Khalil, capo della Direzione della sanità di Idlib, alla tv satellitare al-Jazeera: "Il bilancio delle vittime di Khan Sheikhun potrebbe salire fino a 107 per le informazioni che arrivano dagli ospedali e poiché molte persone sono disperse e pensiamo siano morte nell'attacco".


Mentre in Siria si combatte, alle Nazioni Unite prosegue l’ennesimo scontro tra Paesi occidentali e Russia, con Washington che di fronte alla paralisi nelle decisioni d’azione, minaccia l'azione in solitaria. E’ stata presentata una bozza di risoluzione da parte di Usa, Francia e Gran Bretagna, che è stata respinta nettamente da Mosca, che in quanto membro permanente dell'organismo dispone del potere di veto, la riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza ha comunque avuto luogo, con con l'Alto Rappresentante Onu per il disarmo, Kim Won-Soo, che ha definito la strage dell’altro giorno come il peggiore attacco in Siria dal 2013.


Il Consiglio è bloccato a causa del prevedibile veto di Mosca, che ha definito "provocatorie" le accuse e "inaccettabile" la bozza. "Gli Usa hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu basandosi su rapporti falsi" ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo. Secondo i militari russi, l'attacco aereo siriano ha in realtà centrato un deposito di armi chimiche in uso ai ribelli anti-Assad. Ricostruzione definita "falsa" dagli americani.


Durante la riunione, il vice ambasciatore russo Vladimir Safronkov ha negato il bisogno di una risoluzione perché Mosca "ha condannato l'uso di armi chimiche in ogni circostanza e affermato che gli autori devono essere ritenuti responsabili",per di più per Safronkov, "è stata la cosiddetta linea rossa sull'uso delle armi chimiche tracciata dall'amministrazione Obama la miccia, perché ha dato ai terroristi ed estremisti un motivo valido per usarle come provocazione, per attirare l'intervento militare straniero contro uno Stato sovrano".


Posizione ovviamente attaccata dall'ambasciatrice statunitense all'Onu, Nikki Haley: "Il regime di Damasco non ha alcun incentivo a non usare più le armi chimiche, a meno che la Russia non smetta di proteggerlo. La Russia ha invece scelto di chiudere gli occhi davanti alla barbarie, ma non può fuggire dalla sue responsabilità. La Russia, come l'Iran, non ha interesse alla pace". Ancor più importante il passaggio in cui, in vista del prevedibile veto russo, l'ambasciatrice è andata anche oltre affermando che quando "le Nazioni Unite falliscono nell'azione collettiva", gli Stati sono costretti ad "agire" per uscire dallo stallo. Ovvero, gli Usa potrebbero "agire" contro Assad.

Il presidente Trump ha definito quanto accaduto a Khan Sheikhun terribile: "Quello che ho visto ieri su bambini e neonati ha avuto un grande impatto su di me e ha cambiato il mio atteggiamento verso la Siria e Assad". Il presidente degli Usa ha colto l'occasione per attaccare ancora una volta Obama. "Quella linea rossa era un'occasione per chiudere i conti in Siria". Accusa discutibile perché, come fanno notare i media americani, nel 2013 con i suoi tweet Trump aveva più volte intimato a Obama di non attaccare la Siria, perché non era un problema degli americani e un coinvolgimento nella guerra civile avrebbe potuto avere conseguenza catastrofiche.

La risoluzione ha trovato anche il sostegno dell'Italia: l'ambasciatore Sebastiano Cardi ha sottolineato come gli ultimi attacchi siano "cinicamente stati condotti alla fine di un round di colloqui a Ginevra, sotto la leadership dell'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura, che noi sosteniamo, durante il quale si è cercato di dare nuova vita al processo politico e pongono nuovi, seri dubbi sull'impegno ad una soluzione politica, l'unica via d'uscita dalla crisi". Continua dicendo:"Fintanto che nessuno sarà ritenuto responsabile per questi crimini di guerra e crimini contro l'umanità, resterà l'incentivo a continuare a perpetrarli. Per questo, lottare contro l'impunità, identificare i responsabili e portarli davanti alla giustizia deve essere una priorità condivisa di questo Consiglio, una priorità che unisca e non che divida".

Nella questione interviene con una nota anche la Nato: "Condanno l'orribile attacco nella provincia di Idlib in Siria, che ha ucciso decine di persone, tra cui molti bambini, in cui sarebbero state usate armi chimiche", ha affermato il segretario generale Jens Stoltenberg.

Anche papa Francesco ha commentato il terribile attacco ai civili Siriani: "Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria. Esprimo la mia ferma deplorazione per l'inaccettabile strage nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini". E aggiunge: "Faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra. Incoraggio, altresì, gli sforzi di chi, pur nell'insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione".


Maria Minichino


(fonte immagine tgcom.24)