Estero
Siria: 37 civili bruciati dal napal
SIRIA, 24 MARZO 2018 - Continua l'orrone in Medio Oriente, almeno 37 civili sono rimasti uccisi il 22 marzo 2018 a Ghouta est, città ribelle della Siria alle porte di Damasco, assediata da oltre un mese dalle forze fedeli al governo del presidente Bashar al-Assad.[MORE] L’agenzia di stampa turca Anadolu ha riportato che a seguito di diversi bombardamenti condotti dal regime, sono stati avanzati attacchi sulla città di Arbin attraverso l'applicazione di bombe al napalm che hanno colpito i civili.
Secondo i Caschi Bianchi, i volontari della Syria Civil Defence, si è verificato un "massacro orribile", informando che gli aerei abbiano colpito con bombe infiammabili un rifugio occupato dai civili per sfuggire ai bombardamenti. L’attacco ha preso di mira un rifugio in un quartiere residenziale e tra le vittime ci sono numerosi donne e bambini, ma il bilancio delle vittime è ancora provvisorio. Le forze fedeli ad Assad controllano più dell’80 per cento della Ghouta orientale, dove dal 18 febbraio sono stati uccisi oltre 1.500 civili - di cui oltre 300 bambini - e si contano più di 5mila feriti.
Arbin, nella Goutha est, è controllata da 'Faylaq al-Rahman', gruppo ribelle legato all'Esercito siriano libero (Esl) che ieri sera ha annunciato un cessate il fuoco. La tregua è stata raggiunta con la mediazione delle Nazioni Unite ed è stata concordata per "negoziare con la parte russa una soluzione che garantisca la sicurezza dei civili" ancora nella zona, ha affermato il portavoce di 'Faylaq al-Rahman', Wael Alwan.
Il 22 marzo 2018 i primi ribelli siriani sconfitti e le loro famiglie hanno iniziato a lasciare il 22 marzo 2018 l’enclave, nell’ambito di un accordo raggiunto tra gli insorti e il governo di Damasco.
Fonte immagine Giornale di Puglia
Claudia Cavaliere