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GERUSALEMME, 8 APRILE 2013- Questa mattina, le sirene israeliane hanno suonato per due lunghissimi minuti; per i 192mila sopravvissuti che vivono in Israele, e per tutta la comunità ebraica, è iniziato così lo Yom HaShoah, la giornata nazionale per le vittime dell'Olocausto. Per centoventi secondi la vita di un intero Paese si è fermata a riflettere, e a ricordare quelle 6 milioni di persone che persero la vita nei campi di sterminio.
Cade l'8 aprile, nel 2013, il 27esimo giorno di Nissan nel calendario ebraico, che dal 1959 é stato dichiarato per legge un momento di lutto nazionale; alla Knesset, il Parlamento di Gerusalemme, verranno letti tra poco i nomi delle vittime del nazismo, e in tutti i Musei dedicati alla Shoah, sarà possibile prendere parte a cerimonie e mostre commemorative.[MORE]
Anche a Roma, sulla facciata di Largo 16 ottobre, è stata proiettata una videoinstallazione della "bambina con il cappotto rosso", immortalata come simbolo della tragedia nel film Schindler's List; un coro di bambini della Scuola ebraica, ha accompagnato ieri in musica l'accenzione di 300 candele rosse, in ricordo dei deportati del ghetto romano.
Ad Auschwitz, il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, generale Beny Gant guiderà una marcia cui prenderanno parte alcune migliaia di persone, giunte, in molti casi, appositamente da Israele, per un cammino simbolico che li porterà a piedi fino a Birkenau.
Iniziative di commemorazione saranno organizzate in ogni città israeliana, ma anche in Polonia, e in moltissime scuole ebraiche al di là dei confini nazionali; 24 ore per non dimenticare, che assumono un significato ancora più profondo alla luce dei dati resi noti ieri dal centro Kantor, dell'Università di Tel Aviv, che in uno studio realizzato in collaborazione con il Congresso ebraico europeo, ha rilevato nel 2012 un aumento esponenziale di atti di antisemitismo.
686 attacchi, di cui 373 nella sola Francia, tristemente famosa, lo scorso marzo, per l'aggressione omicida alla scuola Ozar Hatorah di Tolosa, dove persero la vita due adulti e tre bambini; in almeno 166 casi, si è attentato alla vita di persone di ogni età, e per ben 190 volte, vandali di diverse nazioni hanno colpito e danneggiato sinagoghe, cimiteri, monumenti. 200 gli episodi di danni contro proprietà pubbliche e private, concentrati, principalmente, Oltralpe (con un aumento del 60 per cento rispetto al 2011), e in Ungheria; è in questo stato, che secondo il centro, si sarebbe registrato l' andamento ''razzista e antisemita più preoccupante in Europa''.
(immagine da: www.hanscomfamily.com)
Simona Peluso