Cronaca

Siracusa, confessa il fidanzato della ventenne uccisa e gettata nel pozzo

SIRACUSA, 19 MARZO 2018 - Dopo una lunga notte di interrogatorio è arrivata la confessione. Paolo Cugno, bracciante agricolo di 27 anni, ha ammesso di aver ucciso la sua compagna Laura Petrolito, 20 anni, al culmine dell'ennesima discussione scatenata dalla gelosia. Teatro del delitto un appezzamento di terreno in contrada Tradituso, tra Noto e Canicattini Bagni, di proprietà di Cugno, dove la coppia sabato sera si era recata per dare da mangiare agli animali. [MORE]

"Il delitto è avvenuto nell'ambito di un rapporto travagliato, contrassegnato da tempo da litigi e da un tasso di gelosia elevato - ha detto il procuratore di Siracusa Francesco Paolo Giordano - Riteniamo che non ci fosse premeditazione, è stato un classico delitto d'impeto, anzi potremmo parlare di un caso di violenza progressiva, di una progressione della violenza".

"Nella tarda nottata - conferma il magistrato - ha confessato dopo un iniziale silenzio sulle sue responsabilità". Il giovane nella notte è stato accompagnato in carcere, nel penitenziario di Cavadonna, a Siracusa, dopo aver trascorso parecchie ore nella caserma della stazione dei Carabinieri.

La morte della donna risalirebbe intorno alle 22 di sabato. L'omicidio sarebbe avvenuto nella campagna dell'uomo che ha usato un coltello che si trovava in un capanno, con il quale "ha inferto una serie di fendenti".

Dopo aver ucciso la ventenne, madre di due bimbi, ha tentato di sbarazzarsi del corpo. I Carabinieri, domenica mattina, si sono recati nell'appezzamento di terreno di Cugno, ritrovando il cadavere che era stato gettato in un pozzo, chiuso con un coperchio. Un braccio, però, era rimasto incastrato.

Il giovane, dopo il maldestro tentativo di occultare il cadavere in un pozzo, non si sarebbe allontanato dalla zona. I Carabinieri hanno anche rintracciato il coltello che era stato abbandonato dal fermato, mentre l'autopsia chiarirà gli ultimi dubbi sulle cause del decesso.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la coppia, che conviveva nella casa del genitore della ragazza insieme al figlio di 8 mesi, era in crisi da tempo e frequenti eranoi litigi. L'altro figlio della donna, di tre anni, è stato concepito all'interno di una precedente relazione e vive con la nonna paterna.

I due fidanzati avrebbero deciso di trascorrere il sabato insieme, nell'appezzamento di terreno di Cugno, per tentare un chiarimento. Poco prima delle 22, però, si è scatenato il tragico litigio che ha portato la donna alla morte.

"Il suo compagno era possessivo e violento, la picchiava sempre - dice Andrea Petrolito, padre di Laura, davanti alle telecamere della Tgr Rai Sicilia - Poco tempo fa aveva chiesto a un assistente sociale di andare a vivere in una comunità. Se questo assistente sociale avesse fatto il suo lavoro in modo giusto, adesso Laura sarebbe ancora viva".

Daniele Basili

immagine da videocitta.it