Cultura e Spettacolo

Simeri (CZ) Tanti bravi professionisti per La Notte di San Sebastiano Video

SIMERI (CZ) 25 LUGLIO - Nella suggestiva cornice della Collegiata di Simeri (i ruderi della vecchia Chiesa) è andato in scena ieri sera uno straordinario evento dedicato al Patrono San Sebastiano Martire, organizzato da Don Francesco Cristofaro, scrittore e volto noto di Padre Pio Tv e ospite in tante trasmissioni televisive. La serata, presentata da Mario Sei, si è avvalsa della partecipazione di tanti artisti che hanno reso l’evento particolarmente emozionante. Don Francesco ha voluto riprendere la tradizione della rappresentazione, in questo caso lettura, di una vecchia opera che per moltissimi anni puntualmente veniva realizzata a Simeri e che vedeva la partecipazione di tanti figuranti ed attori del luogo.

Il testo, nella parte incentrata sulla Passio del Santo è stata affidata alla maestria di Aldo Conforto, Salvatore Venuto e lo stesso Mario Sei, che con grande professionalità hanno interpretato i personaggi chiave dell’intera opera, il tribuno Sebastiano, l’imperatore Diocleziano, Massimiano e Torquato, oltre all’interpretazione di alcune preghiere molto intense.

I passi intermezzati dalla presenza del coro Singing Cluster, diretto da Giulio De Carlo, con la voce solista di Claudia Lamanna ed accompagnati al pianoforte da Maurizio Rubera, hanno reso ancora più emozionante la serata.
Sono stati anche riproposti, a cura di Luciana Pugliese (voce) e Pino Rotella (chitarra) alcuni canti della tradizione religiosa popolare e dedicati a San Sebastiano, un inno di preghiera, oltre alla recitazione di una bella poesia, composta e letta dalla giornalista Elisa Giovene.

Una devozione molto sentita a Simeri per San Sebastiano, giovane, dall’animo forte, dal carattere energico, rispose alla voce della grazia che ne fece un difensore della Chiesa, che pieno di entusiasmo corse là dove c’era più bisogno di lui.

Per la sua cultura, per la sua gentilezza d’animo, per la sua bontà, Sebastiano seppur ancora giovane raggiunse i massimi gradi della gerarchia militare, permettendogli di occupare il posto di comandante della Prima Corte della Guardia Pretoriana, sotto l’impero di Diocleziano e Massimiano che lo stimarono, lo amarono senza nutrire alcun sospetto sulla sua appartenenza alla fede cristiana.

L’iconografia cristiana, la letteratura, e la tradizione popolare di ogni tempo rappresentano San Sebastiano giovanissimo e trafitto da poche frecce: nelle braccia, nel petto, alle gambe come se gli esecutori, i suoi stessi soldati che lo amavano, avessero tentato di risparmiarlo, mentre gli “Atti” della sua passione confermano che fu trafitto da tanti dardi da poter essere paragonato ad un riccio.

Abbandonato sul campo, perché considerato morto, fu ritrovato notte tempo dai compagni di fede.
Come si usava solo per gli schiavi, Sebastiano fu successivamente fustigato e annegato e poi fu gettato nella cloaca che passa sotto la via dei Trionfi, presso l’arco di Costantino.

Gli “Atti” narrano che il Santo apparve alla matrona romana Lucina, alla quale chiese di essere sepolto nel sacro recinto presso le spoglie degli apostoli Pietro e Paolo, dopo averle indicato il luogo dove il suo corpo era rimasto impigliato. Lucina ritrovò, con l’aiuto dei cristiani, il corpo di San Sebastiano e lo seppellì con tutti gli onori nel Cimitero ad Catacumbas, meta di venerazione in ogni tempo.