Politica

Silvio Berlusconi e l'amico Umberto Bossi

BOLOGNA, 24 LUGLIO - Periodo di disaccordi tra Silvio Berlusconi e l’amico Umberto Bossi, in seguito al voto alla Camera sul caso Papa. Ai cronisti d’assalto, pronti a puntare l’attenzione sui fatti delle ultime settimane in Parlamento, Berlusconi è pronto a rispondere con la sua solita “presunta” tranquillità.
Non c’è nessun problema nella maggioranza, io non ho alcun problema, sono loro ad avere un problema…”. Questa è la risposta del Premier Silvio Berlusconi ai cronisti che lo braccano all’uscita da Palazzo Grazioli.[MORE]

Il Premier, continua poi affermando : “Ad avere un problema è il Carroccio. Chi aveva preso un impegno e non lo ha rispettato nel voto in Parlamento? Tanto è vero che al Senato l’impegno è stato mantenuto”. Queste sono le secche parole di risposta del Premier sul caso del voto per la richiesta d’arresto nei confronti del deputato Pdl Alfonso Papa.

Ma il botta e risposta non sembra finire qui, anche se Berlusconi è convinto e afferma: “Non succede niente, il governo va avanti più solido di prima”. Anzi, alla domanda: “Ma Bossi ha ancora la leadership del suo partito?”, Berlusconi risponde: “Assolutamente si. Ripeto ciò che ha detto qualcuno di loro: la Lega è Bossi e Bossi è la Lega”.

Dalla parte del Carroccio la risposta è duplice; prima arriva dal Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e poi dal Senatur Umberto Bossi. Entrambi nelle ultime ore si trovano a Monza per l’inaugurazione della sede distaccata di ben quattro ministeri, quelli di Economia, Riforme, Turismo e Semplificazione.

La cerimonia di inaugurazione comincia ben due ore dopo l’ora prevista, a causa di un ritardo del leader della Lega, che si presenta con un paio di occhiali scuri in seguito all’intervento di cataratta di due giorni fa. Dopo l’arrivo di Bossi, immediate sono le domande sull’alleanza con Berlusconi a cui il ministro per le Riforme risponde con un secco “Chiedetelo a lui”.

Una vera e propria patata bollente, che il leader della Lega recupera poco dopo affermando: “Con Berlusconi le cose vanno bene e di bene in meglio. Non abbiamo problemi, ci ha dato il federalismo. L'ho sentito ieri per telefono, dal mio letto di ospedale in Svizzera”. Ritorna poi anche sul caso Papa su cui Bossi vuole mettere un punto definitivo e precisa che un caso come quello di Papa “non è assolutamente un esempio da tenere in considerazione”.

Diverse le dichiarazioni di Calderoli, che appare più tranquillo e rassicurante: “Non c'è bisogno di far pace con Berlusconi perché non abbiamo mai litigato con lui. Noi portiamo avanti le nostre iniziative in modo chiaro”. Ai cronisti presenti che ironizzano domandando se Berlusconi riuscirà a mangiare il panettone, il ministro leghista risponde con tono altrettanto ironico “credo anche la colomba”.

Nonostante i dissidi delle ultime settimane, di una cosa è certo Berlusconi “il governo va avanti” e ci tiene a confermare e garantire la tenuta della maggioranza: “Abbiamo venti mesi di lavoro per approvare le riforme che prima, con la presenza nel nostro movimento di persone che non erano d'accordo, non potevamo fare. Oggi abbiamo una maggioranza politicamente inferiore ma compatta e coesa con cui siamo determinati a portare a termine queste riforme indispensabili per modernizzare l'Italia”.

Alla domanda se avesse sentito telefonicamente Bossi, il Premier sorridente risponde: “Va tutto bene, sono deciso come non mai a portare avanti le riforme” e immancabile sul finale il suo attacco mirato ai mezzi di informazione, in particolare i giornali, che secondo Berlusconi stanno “inventando di tutto”, scrivendo e raccontando cose che non sono veritiere.

Dalla sua Calderoli ci tiene anche a confermare l’unità interna del gruppo Lega Nord, la cui forza è da ricercare, da sempre, nell’unità del gruppo. Non sembrano esserci, infine, alcun dubbio e problema neppure sulla riforma costituzionale varata ieri mattina dal Consiglio dei Ministri. E’ lo stesso Calderoli a confermare che sono già “state inserite ieri in serata le proposte dei ministri. C'è da lavorare in equipe intorno alla stessa che credo appartenga a tutti e quindi mi auguro anche dell'opposizione”.

Emanuele Ambrosio