Pubblica Istruzione

Siglato accordo tra Miur e sindacati per l'eliminazione della chiamata diretta

LAMEZIA TERME 28 GIUGNO - L’accordo tra Miur e sindacati, mirato all’ eliminazione della chiamata diretta da parte del dirigente scolastico anche se non ancora ufficiale e sufficiente , è stato accolto con grande interesse dai “Partigiani della Scuola Pubblica” perché considerato un primo passo per demolire uno dei punti fondanti della legge 107. I Partigiani riconoscono che il criterio dell’oggettività dei punteggi delle graduatorie ufficiali sia la migliore scelta per porre fine all’arbitrarietà dei dirigenti e per conferire la dovuta dignità alla figura del docente. Si scongiura con tale sistema il rischio del clientelismo e del familismo denunciato molte volte e le anomalie insorte subito dopo l’introduzione della discussa formula del governo Renzo con conseguenziale protesta dei docenti decisamente contrari alla chiamata diretta. [MORE]

«Chi non ricorda – affermano i Partigiani - il timore dei docenti di essere valutati in base a idee politiche, religiose, al sesso o alla provenienza (con forti preoccupazioni di discriminazione di tanti docenti del Sud) o la domanda alle candidate se avessero intenzione di avere figli? O la richiesta di quel dirigente di presentare nel curriculum di candidatura al posto di insegnante un video di presentazione "a figura intera"? Gli stessi dirigenti, con l'esclusione dei soliti Anp, irriducibili difensori della Buona Scuola,considerano macchinoso e pesante il sistema della chiamata diretta».

Questo primo tiepido cambiamento dell’impianto della Legge 107 non può certamente soddisfare completamente i Partigiani che, consapevoli delle sue numerose criticità evidenziate in questi anni, chiedono la modifica dell’alternanza scuola – lavoro che dovrebbe farsi al di fuori dalle ore di lezione, nei periodi di chiusura delle scuole o a settembre per alcuni studenti o per altri prima delle vacanze di Natale e per altri ancora la prima settimana di giugno affinché si possa dedicare più tempo allo studio delle discipline curriculari senza compromettere la didattica.

Molti i cambiamenti auspicati dai Partigiani come quello relativo «al monte ore obbligatorio nelle scuole professionali che fa accettare qualsiasi “ esperienza /progetto” pur di certificare le 400 ore». Inoltre sarebbe opportuno elargire più fondi per attivare lezioni a scuola con veri esperti del mondo del lavoro come sostengono i Partigiani i quali si rivolgono alla Lega perché favorisca la mobilità sul territorio e firmi subito il CCNI su assegnazioni e utilizzazioni e non faccia perdere il punteggio maturato per i ricongiungimenti alle famiglie. I Partigiani, palesando parere contrario “alle gabbie degli organici regionali”, dichiarano di essere sempre vigili alle questioni della scuola e di essere pronti a protestare contro i provvedimenti ingiusti adottati dal Ministro che dovrà rivedere la Buona Scuola eliminando anche gli ambiti territoriali e l’alternanza scuola lavoro obbligatoria nei licei.

Lina Latelli Nucifero