Cronaca

Sicurezza stradale: donne al volante più a rischio in auto a causa di misure di sicurezza sessiste

LECCE 25 OTT. 2011 - Ricercatori dell'Università della Virginia e dell'Università di Navarra hanno scoperto che i poggia testa non prendono in considerazione le differenze di dimensioni e forza tra i colli maschile e femminile È possibile che le autovetture siano progettate quasi esclusivamente per le persone di sesso maschile?[MORE]


Purtroppo sì, almeno secondo un recente studio che avrebbe appurato che le donne hanno maggiori probabilità di essere feriti in incidenti stradali, perché le caratteristiche di sicurezza sarebbero state progettate da uomini per soli uomini.

Alcuni ricercatori dell'Università della Virginia e dell'Università di Navarra in Spagna hanno analizzato 10 anni di dati relativi ad incidenti automobilistici avvenuti negli Stati Uniti e scoperto che le donne che indossavano le cinture di sicurezza avevano avuto il 47 per cento in più di probabilità di soffrire di gravi lesioni rispetto ai maschi.
L’American Journal of Public Health ha evidenziato che le donne con le cinture avrebbero sofferto più lesioni al torace e della colonna vertebrale di persone di sesso maschile in crash comparabili.

Ricerche precedenti hanno studiato le differenze nei crash test tra uomini e donne, ma Dipan Bose e Jeff Crandall dell'Università della Virginia e Maria Segui-Gomez dell'Università di Navarra in Spagna, hanno scoperto che il design maschio-centrico delle misure di sicurezza sarebbe un fattore importante per determinare l’entità delle lesioni tra femmine e maschi.

Il posizionamento dei poggiatesta, ad esempio, non terrebbe conto delle dimensioni e della forza del collo femminile. Inoltre, le donne sarebbero soggette ad un maggior rischio di lesioni per le parti inferiori dei loro corpi a causa della statura più bassa, hanno evidenziato i ricercatori, che hanno verificato le statistiche degli incidenti dal 1998 al 2008.

Sulla scorta di tali risultati, gli autori di questo studio hanno concluso che oggi per le automobiliste di sesso femminile gli autoveicoli non possono essere sicuri come per le loro controparti maschili. Per affrontare tale disparità di genere, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” accogliendo i suggerimenti dei ricercatori, si rivolge alle istituzioni comunitarie da sempre attente al miglioramento degli standard qualitativi e di sicurezza dei prodotti che circolano nella UE, affinché impongano agli Stati membri ed alle industrie automobilistiche politiche e regolamenti che gli obblighino a concentrarsi su design di sicurezza dei veicoli appositamente rivolti verso la popolazione femminile per ridurre i gap costruttivi, causa di maggiori rischi di lesioni per le automobiliste.


(notizia segnalata da giovanni d'agata)