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Sicurezza: Orlando firma istruttorie anagrafiche, "Atto dovuto"

PALERMO, 2 FEBBRAIO - Non si ferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo avere deciso settimane fa la 'sospensione' degli effetti del Decreto Sicurezza, nella parte che impatta le competenze del Comune. Il primo cittadino ha firmato ieri pomeriggio i primi provvedimenti connessi all'applicazione dello Statuto comunale, della legge nazionale e della Costituzione in materia di esercizio di diritti legati alla residenza. In particolare il sindaco, avendo ricevuto dall'Ufficio d'Anagrafe le pratiche di iscrizione anagrafica di alcuni cittadini stranieri ritenute "irricevibili", ha disposto che le stesse siano comunque sottoposte alle verifiche di legge (quindi i controlli da parte della Polizia municipale sull'effettiva residenza in citta') e, in caso di verifiche positive, che si proceda alla iscrizione anagrafica e al rilascio della residenza. Come aveva gia' annunciato, il sindaco ha confermato che in caso di definitivo accoglimento della richiesta di iscrizione, la stessa avvenga sul portale anagrafico utilizzando le sue personali credenziali d'accesso, assumendosi quindi la piena ed unica responsabilita' dell'atto amministrativo.

In particolare, i quattro provvedimenti firmati dal sindaco riguardano cittadini di nazionalita' bengalese o libica, uomini e donne di eta' compresa fra 26 e 49 anni, tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno in corso di validita' o per motivi umanitari, protezione internazionale o come richiedenti asilo. Le pratiche analoghe gia' all'esame dell'Ufficio di Anagrafe e Stato Civile e gli appuntamenti per la ricezione delle stesse sono complessivamente circa 200.

Gli atti firmati da Orlando analizzano la situazione normativa determinata dall'entrata in vigore del Decreto Sicurezza definendo il quadro complessivo come di "evidente difficolta' interpretativa", a seguito dell'asserito conflitto fra norme tutt'ora in vigore. Scrive infatti il sindaco che "se le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani, se la dimora dello straniero si considera abituale raggiunti i tre mesi di ospitalita' in un centro di accoglienza, se la dimora abituale e' fondamento della residenza e se, infine, e' fatto obbligo a ognuno di chiedere l'iscrizione nell'anagrafe del Comune di dimora abituale, ne deriva che tale iscrizione risulterebbe doverosa sia chiederla sia ottenerla (ove non esistano altri elementi ostativi a seguito delle verifiche di legge), anche utilizzando documenti differenti da quello del permesso di soggiorno, ma ugualmente idonei ad attestare la regolarita' del soggiorno medesimo per le finalita' anagrafiche".

Inoltre, secondo Orlando, il sindaco e' obbligato dalla legge a "soppesare in modo ponderato gli interessi pubblici e privati emergenti, essendo per altro il rispetto e la garanzia di questi ultimi una parte essenziale della costruzione di condizioni di legalita' e sicurezza per la comunita' locale". "Firmare questi atti - afferma Orlando - e' per un sindaco che ha giurato fedelta' alla Costituzione ed allo Statuto Comunale un atto praticamente dovuto, perche' questi due estremi del nostro Diritto, in sintonia l'uno con l'altra, ci dicono che la tutela dei diritti collettivi va di pari passo con la tutela dei diritti dei singoli perche' solo cosi' si garantisce e si costruisce vera sicurezza di tutta la comunita' locale. Questo e' un provvedimento amministrativo, che ha basi giuridiche ed amministrative solide, anche se so gia' che qualcuno parlera' di provvedimento politico per distogliere dal suo contenuto piu' profondo: la tutela dei diritti di tutti e di ciascuno, come garanzia delle liberta' per tutti e per ciascuno".

Fonte immagine (Repubblica Palermo)