Politica
Sicilia, parla il governatore Crocetta: "Sarò capolista del Megafono in tre collegi"
PALERMO, 5 SETTEMBRE - Le elezioni regionali in Sicilia non vedranno tra i protagonisti l’attuale governatore Rosario Crocetta, che dopo un incontro con il segretario del Pd Matteo Renzi ha deciso di non ripresentare la propria candidatura, chiudendo di fatto la propria esperienza ed appoggiando il candidato voluto dal Pd, il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari.[MORE]
Il governatore ha convocato quella che sarà una delle sue ultime conferenze stampa da rappresentante delle istituzioni siciliane. Lo ha fatto a Palazzo d’Orleans per comunicare la propria decisione di appoggiare Renzi ed il candidato fortemente voluto dal Pd. Crocetta ha tuttavia annunciato d’altro canto di essere candidato come capolista del Megafono, nei collegi di Palermo, Catania e Messina.
«Ho ricevuto molti messaggi da amici che mi chiedevano il perché di questa scelta che ci danneggia perché, andando da soli col Megafono, avremmo avuto più consensi» avverte Crocetta, che ora rivendica naturalmente una posizione autorevole all’interno del Pd. Poi, il racconto del passato e del proprio operato in Sicilia: «Quando facevo il sindaco a Gela sentivo un quadro istituzionale che comprendeva il senso della battaglia. A Palermo questo non è avvenuto: ho conquistano il cuore dei palermitani onesti , poi ho trovato in certi ambienti un muro di gomma».
Crocetta ha poi parlato dell’avvicendamento dei 58 assessori, e delle difficoltà del fare politica “con certa politica”: «Mi volevo dimettere» - ammette Crocetta, parlando dei rimpasti che quella certa politica aveva cercato di imporgli. Ma il presidente vede positivo e resta convinto del buon operato e di uscire a testa alta: «Sono stato il presidente di tutti. Dai palermitani ai catanesi». Poi una frecciata ad alcuni dirigenti di partito: «Tanti dirigenti palermitani dei partiti pensano che, siccome non possono essere eletti a sindaco, allora possono essere candidati a governatore: così per cinque anni non ho avuto alleati ma aspiranti candidati a governatore».
«Ho fatto denunce giuste cacciando criminali dalla Regione, ho dato fastidio» - prosegue Crocetta – che ha parlato anche di cinque anni di governo “sulla graticola” e di “giorno di liberazione” per la decisione intrapresa. Una decisione maturata soprattutto dopo l’incontro con l’ex premier Matteo Renzi: «C’è stato un riconoscimento del Megafono – spiega Crocetta – siamo una costola del Pd e nessuno pensi di creare contrasti con Renzi. Io sono fedele al partito e in questi anni ho subito attacchi soprattutto dai renziani. Il mio è un amore gratuito nei confronti del Pd. Ritorno cittadino e non mi preoccupo del ruolo politico che avrò, nonostante rischi la vita ogni giorno e mi abbiano confermato la scorta». Con l’ex premier che incassa la vittoria: meno frammentazione politica (ed elettorale), ed un importante alleato in più.
foto da: livesicilia.it
Cosimo Cataleta