Cronaca

Sicilia paralizzata dalle proteste

PALERMO, 17 GENNAIO 2012- L'intera Sicilia è paralizzata dalle proteste del nuovo «Movimento dei forconi», di gruppi spontanei e della cordata chiamata «Forza d’urto». Un’ autentica rivolta di autotrasportatori, agricoltori e pescatori, edili e disoccupati in tutta l’isola. [MORE]

Una “lotta” programmata per cinque giornate cominciate lunedì 16 e che termineranno la mezzanotte del 20 gennaio. L'aumento del costo del carburante, la mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata sono le ragioni alla base della protesta di migliaia di autotrasportatori. Critiche da parte di Confidustria Sicilia e dalla sezione siciliana della Federazione autotrasportatori italiani.

Da più parti si puntualizza l’apoliticità della protesta «Gli automobilisti sono solidali – ha dichiarato Franco Canderone del Comitato Forza D'Urto - ci dicono di andare avanti e non fermarci. Stiamo portando in piazza il disagio delle famiglie siciliane. Il nostro movimento è spontaneo e non è legato ad alcun partito politico».  Anche sui social network in molti si stanno mobilitando a favore della protesta.

Blocchi stradali con inevitabili disagi sono presenti in tutta la Sicilia. Rischiata la strage sui binari di Santa Flavia, nei pressi di Palermo, pacificamente invasa da duecento pescatori di Porticello con mogli e figli. Gli astanti erano certi che il treno delle 11 proveniente da Messina avrebbe rallentato la propria corsa davanti alla folla. Il macchinista invece non si è fermato mentre famiglie intere terrorizzate correvano per allontanarsi dai binari e mettersi in salvo. Questa è la versione del sindaco di Santa Flavia Antonio Napoli letteralmente adirato per la vicenda «Avevo comunicato al prefetto e alle forze dell'ordine che ci sarebbe stata questa mattina la protesta dei pescatori sulla linea ferroviaria. Nonostante questo si è sfiorata la tragedia. Siamo esterrefatti da quello che è successo. Queste persone sono disperate perché, a causa di regolamenti comunitari, non riescono più a pescare. Il costo del gasolio poi è passato da 30 a 80 centesimi al litro in tre anni».

Tensione nel siracusano dove un venditore ambulante ha ferito, nel corso di una lite scoppiata a causa del blocco del traffico, un manifestante di 43 anni colpendolo con un coltello al viso.

Ovunque gli slogan sono infuocati e molto duri. In ogni angolo dell’isola è possibile leggere ed ascoltare parole pesanti figlie dell’esasperazione «A morte questa classe politica, come si è fatto con i francesi, con il Vespro. A raccolta tutti i siciliani per liberare la Sicilia dalla schiavitù di questa classe politica».

Uno dei bersagli preferiti è il Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo al quale si chiedono le dimissioni, Martino Morsello del «Movimento dei forconi» si è così espresso «Ha tradito i siciliani, li ha raggirati nelle precedenti elezioni avendo promesso loro la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi e l’applicazione dello statuto siciliano...».

Forse accolta con una certa sottovalutazione, la protesta ha avuto un effetto dirompente e ha diffuso il panico nei consumatori causando una corsa per il pieno di carburante. Apprensione anche nei commercianti che temono di non potere ricevere i rifornimenti necessari dai mercati.

Davide Scaglione