Cronaca
Sicilia: raccolta differenziata una vera e propria catastrofe
Non decolla in Sicilia la raccolta differenziata, che potrebbe essere per l’isola, l’unica speranza per non trasformarsi, più di quanto già non lo sia, nella regione dell’immondizia. Palermo, in questi ultimi mesi, ha fatto la storia delle città “discariche” a cielo aperto, con i suoi roghi e le sue proteste rimaste perlopiù sorde alle orecchie di chi dovrebbe intervenire, ma l’emergenza non riguarda solo il capoluogo.[MORE]
Appena il 6,7%, della spazzatura viene differenziata, dato che procura all’isola l’appellativo di “maglia nera” in Italia, mentre l’88,9% finisce in discarica. Siracusa, la città del ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacono, è all’ultimo posto in classifica: solo il 3,8% della spazzatura viene differenziata, Agrigento addirittura arretra di 2 punti percentuali. Male anche altri sei capoluoghi di provincia, tra cui Catania e Palermo. Questa inesorabile realtà che riguarda i rifiuti, emerge dall’ultimo studio, aggiornato da poco, dell’Istat sugli indicatori ambientali urbani.
In Sicilia, in base a quanto si evince dai dati, è ancora la discarica la destinazione principale dei rifiuti. A fronte di una media nazionale di 30,4 punti di crescita del tasso di raccolta differenziata, negli ultimi 13 anni l’isola ha registrato solo una crescita di 6 punti. Nessuna città siciliana ha raggiunto l’obiettivo del 50% di differenziata nel 2009, come previsto dalla legge 296/96. La peggiore è Siracusa, con il 3,8%, mentre Agrigento, trasmette l’Istat, addirittura, unico caso in Italia, ha ridotto di 2 punti percentuali il tasso di differenziata.
Dei nove capoluoghi di provincia siciliani, sette si trovano agli ultimi dieci posti della graduatoria nazionale, con percentuali inferiori alla soglia del 15%: Caltanissetta (12.5%), Trapani (8.8%), Catania (6.8%), Enna (5.6%), Palermo (5.5%), Messina (4.4%) e Siracusa (3.8%). Naturalmente alla base c’è una cattiva gestione della pubblica amministrazione, che non riesce ad imprimere una svolta decisiva nella gestione e nel trattamento dei rifiuti in Sicilia, dove il sistema degli Ato, ha portato con il suo fallimento a raggiungere un debito pubblico di oltre 1 miliardo di euro.
La situazione, inoltre, non sembra destinata a migliorare, visto che negli ultimi nove anni la produzione di spazzatura in Sicilia è aumentata di 15,4 chilogrammi. A primeggiare su tutti in Italia, infatti, proprio Catania, con i suoi 746 chilogrammi di spazzatura per abitante. Una quadro globale allarmante che non coinvolge solo l’isola in sé, ma l’intera nazione.