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Sicilia, Crocetta frena sul rimpasto e avvisa il Pd: «Chi entra in giunta si dimetta da deputato»

PALERMO, 13 SETTEMBRE 2013 - Il Pd siciliano è in fibrillazione e con esso il governo regionale. Dopo i recenti scontri tra il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, e il governatore Rosario Crocetta, con quest’ultimo che mostrava una certa apertura alle richieste dei democratici su un rimpasto nelle fila della giunta di governo, oggi lo stesso presidente dell’Ars ha congelato ogni facile entusiasmo.[MORE]

«Il governo non sente nessun bisogno di fare un rimpasto – ha dichiarato in conferenza stampa il presidente Crocetta – perché ritiene positiva la valutazione dell’operato di tutti gli assessori. Un rimpasto generalizzato sarebbe deleterio per la Sicilia in una fase in cui stiamo avviando meccanismi di ripresa e c’è la necessità – ha aggiunto il governatore – del completamente della spesa europea, l’elaborazione del nuovo bilancio, la realizzazione di importantissime leggi».

Una posizione, dunque, difficile da scardinare quella assunta dal presidente dell’Ars che, orgoglioso dell’operato della sua attuale squadra di governo, non intende stravolgere l’attuale situazione: «considero legittima la richiesta che i partiti possono rivedere la propria rappresentanza assessoriale, ma in questo caso mi deve dire quali nomi vogliono cambiare e con chi. E questo – puntualizza Crocetta – non può riguardare l’intera giunta, una cosa è cambiare due nomi che non sconvolgerebbe l’azione di governo».

Ed è proprio in virtù di tale posizione che il presidente siciliano si dimostra irremovibile sulla possibilità di sostituire tre dei suoi assessori: «se il Pd mi chiedesse la sostituzione dell’assessore Scilabra significherebbe che vuole decelerare sul processo di riforma della Formazione, e non sarebbe un bel messaggio. Se mi chiedessero di cambiare Bianchi – continua Crocetta – vuol dire che le questioni di congresso sono più importanti di quelle economiche», per poi indicare nell’assessore al Turismo Michela Stancheris l’altro insostituibile.

Ma alle già suddette parole di indisponibilità Rosario Crocetta aggiunge, per chiunque fosse intenzionato a ricoprire il ruolo di assessore, una conditio sine qua non ben chiara: «sono stato sempre per le incompatibilità del doppio incarico, per una questione di principio che ci fa pensare che il controllore non può fare il controllato. Lo ritengo un atto di onestà intellettuale nel momento in cui un deputato che si candida da assessore si dimetta da quello di deputato. Vale anche per i segretari di partito – ha aggiunto il governatore – non diventa compatibile con la funzione di rappresentanza di una parte con il ruolo di assessore, che opera nel nome di tutti».

(Immagine da formiche.net)

Giovanni Maria Elia