Parola e Fede

Siate misericordiosi com'è misericordioso il Padre vostro

Oggi, arispondere alle domande di Luigi da Bergamo e Margherita, sarà il giornalista e teologo don Michele Fontana.

D. Buongiorno, sono un po’ confuso la mia domanda è: Uno pecca per tutta la vita poi si pente e viene azzerato tutto? Desidero veramente comprendere questo. Luigi da Bergamo.

R.
Ciao, Luigi. Gesù nella sua vita e nel suo insegnamento ha mostrato che il Padre dei Cieli è misericordioso. Guardando a questa misericordia, poi, ha chiesto a ciascuno di essere a sua immagine (“Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro”: Lc 6,36). Addirittura ha inserito la misericordia nella quinta beatitudine (“Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”: Mt 5,7) insegnando, così, che la misericordia che useremo verso gli altri darà la misura alla misericordia di Dio verso noi (Lc 6,36-38).
Certamente, il concetto di misericordia nella Sacra Scrittura è molto ampio ed è quasi impossibile trattarlo in pochissime parole. Rispondendo alla tua domanda, tuttavia, cercherò di mostrare brevemente il suo nesso con il perdono dei peccati. [MORE]

Come dicevo prima, nella Sacra Scrittura Dio è presentato come misericordioso. Ma anche giusto! In che consistono, dunque, la misericordia e la giustizia in riferimento al peccato e al peccatore? Non sono due valori tra loro contrastanti? Niente affatto!

La misericordia di Dio, infatti, è la tensione del suo cuore costantemente rivolto verso l’uomo, con il desiderio di accoglierlo nella sua benedizione, donargli vita, gioia e amore; la giustizia, dall’altra parte, richiama la fedeltà del Signore che non vuole violare la legge della libertà, e del libero arbitrio, nella quale ha deciso di creare la nostra umanità. Dio è giusto anche perché rispetta la nostra libertà e le sue scelte!

In pratica, il Signore ha il cuore sempre rivolto verso noi, anche quando decidiamo di allontanarci da Lui, di vivere come se non esistesse o, addirittura, di rinnegarlo e bestemmiarlo: il suo amore non cessa mai! Tuttavia ha deciso di lasciarci liberi di andare o tornare, abbandonarlo o ritrovarlo, accoglierlo o bestemmiarlo.

Come la parabola del Padre Misericordioso, Egli è sempre con lo sguardo fisso verso il nostro orizzonte per scorgere i primi passi di un ritorno alla sua casa, che è il Vangelo. Appena li intravede è pronto a correrci incontro per abbracciarci con il suo amore, sostenerci nel cammino e rivestirci della sua grazia.
Errore gravissimo sarebbe, al contrario, pensare una misericordia senza la giustizia (per cui Dio perdonerebbe senza il ritorno a lui, cioè senza conversione) o una giustizia senza misericordia (per cui le porte della casa di Dio sono inesorabilmente chiuse e non c’è speranza di salvezza).

D. Buona sera, quale preghiera va fatta in preparazione alla confessione? Grazie, Margherita.

R.
Ciao, Margherita. Il Sacramento della Confessione è uno dei più grandi doni che il Signore ci ha lasciato: in esso non soltanto è concesso il perdono dei peccati, ma nello stesso tempo è donata la grazia che rinnova il cuore e lo spirito per aiutare a vincere le debolezze, superare i vizi, evitare i peccati.
La confessione è il sacramento della svolta, del cambiamento radicale di vita. Proprio per questo richiede da parte nostra il pentimento dei peccati e il desiderio sincero di vivere nella volontà del Signore, e da parte di Dio il dono della sua grazia che consente di realizzare questo desiderio.
Nel confessionale, infatti, avviene una vera e propria “nuova creazione”: il cuore, la mente, lo spirito sono rinnovati dalla grazia di Dio.

Come si può comprendere, pertanto, è riduttivo restringere un evento così straordinario a una sola preghiera fatta, magari fugacemente e distrattamente, prima della confessione, così com’è riduttivo restringere l’impegno di conversione a poche preghiere richiesteci dal confessore dopo l’assoluzione.

Tutto lo straordinario evento della Confessione, infatti, deve essere vissuto in uno spirito di preghiera: in preghiera occorre, innanzitutto, esaminare la coscienza alla luce del Vangelo e chiedere al Signore che l’illumini per comprendere dove abbiamo sbagliato, dove dobbiamo migliorare, dove dobbiamo cambiare radicalmente pensieri, parole o azioni; nella preghiera è necessario accompagnare lo spirito contrito in Dio perché “crei un cuore puro, rinnovi uno spirito saldo” (cfr. Sal 50); in atteggiamento di preghiera ci si deve inginocchiare davanti al Signore (sacramentalmente rappresentato dal suo ministro) per confessare le colpe e chiedere perdono; in profonda preghiera si deve accogliere l’assoluzione con animo grato; nella preghiera, infine, si devono compiere le opere di soddisfazione richieste dal confessore.

Come puoi comprendere, la preghiera deve essere l’aria che avvolge ogni momento della confessione e aiuta a viverlo nel modo migliore. Per quanto riguarda le orazioni da recitare in quei singoli momenti, beh sentiti libera di scegliere quelle più vicine al tuo spirito, che aiutano il raccoglimento nel Signore.

Michele Fontana
Docente di Dottrina Sociale della Chiesa presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio Calabria


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